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Covid 19

Coprifuoco a Roma, le piazze e le strade dove non si può andare venerdì e sabato

Da questo venerdì e per tutti i weekend fino al 13 novembre 2020, alcune piazze di Roma saranno off limits dalle 21 alle 24 (ora in cui entra in vigore l’ordinanza della Regione che impone il coprifuoco fino alle 5). La sindaca Virginia Raggi ha limitato l’accesso ad alcune zone dove potrebbero verificarsi assembramenti.
A cura di Natascia Grbic
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Campo de' Fiori, piazza Trilussa a Trastevere, piazza Madonna de' Monti al rione Monti, via del Pigneto (la via pedonale) e via Pesaro (una via limitrofa a via del Pigneto): sono queste le piazze e le vie di Roma chiuse dalla sindaca Virginia Raggi dalle 21 alle 24 di sera. Il provvedimento è al momento valido solo per il weekend, e durerà fino al 13 novembre: data in cui, a meno che l'ordinanza non sia prorogata, cesserà di produrre i suoi effetti. L'accesso alle piazze sarà consentito solo per accedere ai negozi, a bar, pub, locali e ristoranti (che potranno rimanere aperti fino alle 24, come da ordinanza di Nicola Zingaretti), e ai residenti che dovranno rientrare nelle proprie abitazioni. Dalle 24 alle 5 è invece in vigore il coprifuoco: ci si potrà muovere solo per motivi di lavoro, salute e necessità, e servirà un'autocertificazione. Chi violerà il divieto sarà punito con una multa dai 400 ai 3mila euro.

L'ordinanza della Regione: coprifuoco, scuola e potenziamento rete Covid

Nell'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal ministro della Salute Roberto Speranza sono affrontati soprattutto due punti: coprifuoco, potenziamento della rete Covid e scuola. Saranno incrementati i posti letto dedicati ai pazienti Covid, "identificando strutture pubbliche e private ulteriori rispetto a quella già inserite nella rete" e ampliando quelle già esistenti, "fino al raggiungimento di 2913 posti letto di cui 552 dedicati alla terapia intensiva e sub-intensiva". Da lunedì 26 ottobre, invece, si parte con la didattica a distanza al 50% degli studenti per le scuole secondarie (tranne per gli iscritti al primo anno), al 75% per le università (a eccezione delle attività formative che necessitano della presenza fisica o l’utilizzo di strumentazioni).

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