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Continua il mega rave party nel Lazio, i residenti chiedono lo sgombero: “Intervenga lo Stato”

Non si ferma il mega rave party di Viterbo. A poche ore dal ritrovamento nel Lago di Mezzano del cadavere di uno dei partecipanti gli organizzatore non sono intenzionati a smantellare tutto. “Eravamo stati avvisati di non fare il bagno al lago”, li giustificano alcuni ragazzi del rave. Intanto le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sia in un’uscita che in entrata nella zona invasa da musica e alcol. E i residenti chiedono aiuto allo Stato per lo sgombero.
A cura di Giorgia Venturini
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Il corpo senza vita del 24enne Gianluca Santiago è stato trovato nelle acque del Lago di Mezzano, vicino a Viterbo, dopo ore di ricerca. Eppure neanche questa tragedia è servita per fermare il mega rave party, nella territorio di Valentano, che da qualche giorno ha invaso la tenuta di un imprenditore locale che già ha presentato una denuncia. Qui si sono dati appuntamento, con un passaparola su Telegram, 8mila persone da Francia, Belgio, Olanda, Germania, Spagna e perfino Cecoslovacchia, oltre ovviamente tanti ragazzi italiani. Ore e ore di un party che non si ferma: dopo il ritrovamento del cadavere di Gianluca Santiago qualcuno ha spento la musica in segno di rispetto ma poi però poco dopo riaccenderla ad alto volume. Perché gli organizzare hanno scelto di restare. Uno dei partecipanti giustifica così la scelta di non smantellare: "Ma come fai a smobilitare?". E ancora: "Eravamo stati avvisati di non fare il bagno al lago". Dall'altra parte residenti e sindaco continuano a chiedere a gran voce che lo Stato intervenga per mettere fine al party abusivo.

Si intensificano i controlli delle forze dell'ordine

Da alcune informazioni riportate dal Corriere della Sera, non ha avuto ancora un esito la trattativa senza sosta tra questura, prefettura e gruppi di organizzatori. L'obiettivo ora delle forze dell'ordine è coordinarsi tra di loro per evitare nuovi ingressi e contenere il rave. Come? Vietando l'accesso e chiedere ai partecipanti di identificarsi all'uscita. E ancora: quasi dieci i posti di blocco organizzati da polizia e carabinieri lungo la strada. Intanto la zona è invasa da ragazzi che camminano quasi come se fossero sonnambuli e da camper, tende e furgoni arrivati a Viterbo da più parti dell'Europa. Tutti mezzi con targhe coperte per evitare i controlli della polizia. In sottofondo la musica incessante. Tutto poco abusivo e molto organizzato per alcuni partecipanti che c'è chi tiene a precisare: "Se ne dicono tante sui rave, la verità è che all’interno del campo abbiamo degli info point sulle sostanze chimiche che invitano a consumare solo roba tracciata". Lo chiamano "riduzione del danno" e lo ci si passa tra amici.

La preoccupazione del sindaco di Valentano

Tra i più preoccupati c'è soprattutto il sindaco di Valentano Stefano Bigiotti che affida a un post su Facebook il suo pensiero: "Siamo seriamente preoccupati per quanto sta accadendo al rave party allestito illegalmente in un'area privata sulle sponde del lago di Mezzano. Una situazione che pregiudica la sicurezza dell'intera comunità locale, che condanniamo con fermezza. Ci auguriamo che i colpevoli di questa scellerata e vergognosa iniziativa possano essere prontamente individuati e assicurati alla giustizia. Questo anche per rispetto di chi, con fatica, lavora quotidianamente osservando le regole imposte per contrastare la diffusione del Covid-19". Per il primo cittadino è necessario l'intervento del sindaco.

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