Consegna una busta e scompare il 5 maggio 1993: “Se mi succede qualcosa, dalla a mia figlia”

Un mistero ancora senza risposta quello he riguarda Adelina Rotiroti, scomparsa il 5 maggio del 1993 dalla capitale. All'epoca la donna aveva 51 anni. Aveva appena concluso il turno di lavoro all'Hotel Hilton, verso le ore 23, quando è uscita. Prima di lasciare l'albergo, però, ha bloccato una collega e le ha consegnato una busta: "Se mi succede qualcosa dalla a mia figlia". Da quel momento in poi nessuno ha avuto più notizie di lei. Da quel giorno sono passati esattamente 32 anni. E il giallo, nonostante sia passato così tanto tempo, resta ancora aperto.
La scomparsa di Adelina Rotiroti
Occhi e capelli castani, la cinquantunenne Adelina Rotiroti è scomparsa nel nulla il 5 maggio 1993. Quando è sparita, in quella tragica sera, Rotiroti indossava una camicetta a mezze maniche a fiori marroni e arancione, gonna nera, scarpe e aveva con sé una borsetta nera. Erano le 23 quando ha concluso il turno all'Hotel Hilton, dove lavorava, impiegata come cameriera ai piani.
Prima di lasciare l'albergo, Rotiroti ha incontrato una collega e le ha consegnato una busta, pregandola di consegnarla alla figlia Giuliana o al cognato, qualora le fosse accaduto qualcosa. Quella sera, come ha riferito la stessa Rotiroti alla collega, si sarebbe dovuta presentare a un appuntamento all'esterno dell'albergo. Non si è mai scoperto con chi avesse appuntamento, se con una o più persone, né per quale ragione. Ciò che è certo è che da quel momento si sono perse le tracce della donna.
Sparisce e lascia una busta per la figlia: ecco cosa conteneva
Dal momento in cui ha abbandonato l'hotel, della donna si sono perse le tracce. La busta che aveva consegnato alla collega è stata aperta già il giorno successivo. Al suo interno era custodito un libretto al portatore con sette milioni, centomila lire in contanti e una scatola di minerva su cui ha scritto: "Cane per mio marito". Soltanto nei giorni seguenti le figlie della donna si sono accorte che la chiave della cassaforte era sparita a sua volta. Al suo interno erano custoditi titoli di deposito al portatore per un valore di 30-35 milioni. Anche questi ultimi, come si è scoperto in seguito, erano spariti.
Il pomeriggio della scomparsa, quel 5 maggio 1993, come è poi emerso da ulteriori accertamenti, è stata vista affrancare e spedire un espresso e fare una telefonata.
Le ricerche di Adelina Rotiroti
Non appena scomparsa, sono state avviate le ricerche per rintracciare Adelina Rotiroti. "È probabile che abbia con sé il libretto degli assegni, la carta di identità e il tesserino del lavoro", si leggeva nell'appello insieme alla caratteristiche fisiche e a come era vestita al momento della scomparsa, spesso ripetuto dalla nota trasmissione televisiva di Rai Tre Chi l'ha visto?.
I primi sospetti si erano concentrati sul marito della donna, prosciolto. La figlia più piccola, proprio la Giuliana a cui era indirizzata la busta, sospettava ancora della nuova compagna del padre. I certificati di deposito spariti sono stati incassati successivamente dal cognato, che ha spiegato di averli comprati direttamente da Rotiroti una ventina di giorni prima della sua scomparsa.
A dieci anni dalla scomparsa, secondo quanto riportato dal programma televisivo, non ci sarebbero stati aggiornamenti. Qualche testimone avrebbe parlato della volontà di acquistare un immobile, un piccolo appartamento, forse un monolocale.
L'investigatore privato: "Nessun allontanamento volontario"
"Direi che i soldi sono la traccia principale di tutto perché tra la monetizzazione del buono bancario e alcuni prelievi fatti immediatamente prima, si arriva ad una somma di circa 40 milioni. E in effetti, secondo quanto detto dal testimone, il prezzo di questo monolocale doveva essere di circa 35 milioni – ha spiegato all'epoca l'investigatore privato assunto dalla famiglia di Rotiroti – Per me l'allontanamento volontario non c'è anche perché non ci sono né le condizioni né la preparazione".
Nel frattempo, però, non sono emerse nuove tracce, sebbene tutti i familiari, in primis le figlie della donna, non abbiano mai abbandonato la speranza di ottenere qualche notizia e risolvere il mistero sulla loro mamma.