Commissione Orlandi Gregori, la storia della compagna di scuola di Mirella e l’ombra di Marco Accetti

Ricevuta oggi, lunedì 4 agosto 2025, in commissione bicamerale d'inchiesta per i casi di scomparsa di Emanuela OrlandiEmanuela Orlandi e Mirella Gregori Antonella Fini, una loro coetanea che frequentava la stessa scuola media di Mirella, intitolata a Laura Solera Mantegazza. La donna ha precisato di non aver mai conosciuto direttamente Mirella, anche se, frequentando la stessa scuola, sapeva chi fosse e, abitando della zona, conosceva anche il bar dei genitori. "Lei non la conoscevo assolutamente e non frequentavo il bar", ha precisato. Nel corso della sua audizione, inoltre, è stata chiamata a rispondere ad alcuni fatti strani che la riguardano: dal furto di uno zaino alla minaccia in televisione da una voce attribuita a Marco Fassoni Accetti nel 1980.
Il furto dello zaino e la riconsegna dei suoi beni
Antonella Fini è stata chiamata a rispondere ad alcune domande che riguardano la sua vita. Il sospetto, forse, è che fra lei e Mirella Gregori, oltre alla scuola frequentata, potesse esserci l'essere entrare nelle attenzioni di un gruppo di malintenzionati che, nel caso di Gregori, poi possa averla rapita.
Il primo avvenimento strano di cui ha parlato Fini è stato il furto della cartella scolastica. Dopo aver subito il furto, si è avviata verso casa. Ed è stato lì, nell'androne, che ha ritrovato le chiave, praticamente qualche ora dopo il furto. "Questo perché non voglio che rimani fuori casa", c'era scritto in un foglietto un po' ingiallito vicino al mazzo di chiavi. Qualche giorno dopo, è tornata anche la borsa rubata, dopo aver ricevuto una telefonata.
"Era un uomo, diceva di aver ritrovato la mia cartella sul cofano della macchina, me l'ha riconsegnata davanti alla caserma dei carabinieri di via Mentana, ma non c'erano l'astuccio né il diario", ha spiegato. E, all'interno della borsa, ancora una volta, un altro foglietto. "Questo perché non voglio che vieni bocciata", c'era scritto. Non è stata in grado di dire, invece, chi le avesse riconsegnato la cartella: "Ho l'immagine di una ragazza, ma non so dire se mi confondo o sono suggestionata".

Le telefonate di Paolo: lei non sa chi sia, ma lui la conosce
"Da quel momento ha iniziato a chiamarmi un tizio, si chiamava Paolo e diceva di avere il mio diario. Non so perché, ma sembrava che conoscesse la mia famiglia – ha aggiunto lei – Non era lo stesso che mi diceva di aver trovato la cartella: era più grande di me, ma un ragazzo. Mi ha chiamato per uno o due anni, più o meno con cadenza mensile. Pensavo fosse il fratello maggiore di qualche ragazzino che poteva avermi preso di mira e fatto un dispetto. All'inizio ero contrariata, ma alla fine col fatto che chiamava sempre è diventato un amico".
Fini, però, per tutto quel tempo non ha avuto idea di chi fosse e non l'ha mai visto. "Però ormai mi fidavo di lui – ha aggiunto – A 15 o 20 giorni dal furto, mi è arrivato un telegramma, poi un mazzo di fiori grande: troppo grande per essere da parte di qualcuno di scuola", ha spiegato.
La telefonata in televisione di Marco Fassoni Accetti
Anche con la storia di Antonella Fini, come sembra succedere in ogni fatto della cronaca romana di quegli anni compreso forse anche quello di Mirella Gregori stando a quanto emerso nelle audizioni dell'ultimo anno, sembra esserci un collegamento con Marco Fassoni Accetti. Quest'ultimo, nel corso della trasmissione televisiva di Rai Due condotta da Nanni Loy Tutti insieme compatibilmente, è intervenuto con una telefonata. Era il 27 aprile 1980.

"Ciao bello, chi sei?", ha chiesto Nanni Loy. "Marco!", ha detto Accetti, prima di rispondere correttamente alla domanda posta dal programma. E poi, invitato a salutare qualcuno nel programma, è arrivata la dedica: "C'è una persona che mi sta ascoltando… È una ragazza che abita a Roma, in via Goito. Si chiama Antonella Fini…", ha spiegato, precisando anche l'indirizzo dell'allora ragazzina.
"Sapevo della dedica, ma l'avevo rimossa, me ne aveva parlato un giornalista – ha aggiunto Fini e, invitata a fare confronti con la voce del ragazzo che la chiamava presentandosi come Paolo ha ammesso – Sono passati 40 anni, non posso ricordare se è la stessa voce o no". E su Marco Accetti ha precisato di averlo sempre visto soltanto in televisione: "Non penso di essere mai stata avvicinata".

Gli strani episodi nella vita di Antonella Fini: cosa è successo
Eppure gli episodi strani nella vita di Fini non sarebbero finiti qua. Anni dopo, fra il 1997 e il 1998, ha raccontato di aver subito il furto di una borsa. "Il portiere di uno stabile mi ha telefonato per dirmi che l'aveva ritrovata, con i documenti, dietro al portone, ma con portafoglio vuoto". Quello che potrebbe sembrare un caso, trova riscontro in alcune telefonate strane. "Arrivavano quando mio marito usciva, verso le 6.15, erano molto volgari e la voce era contraffatta: ma so che questa persona mi conosceva perché mi chiamava col nume da nubile", ha spiegato.
"Una volta ho trovato un biglietto per me mentre facevo la scrutatrice, al momento dello spoglio in una scheda", ha ricordato ancora. Interrogata sulla questione, ha spiegato di non aver mai sporto denuncia né di aver mai dato peso a ciò che le capitava. "Non ho mai avuto paura, né la sensazione di essere seguita o spiata", ha poi concluso.