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Come si vive a Massimina, il quartiere dove l’autobus va prenotato e ci sente isolati dal resto di Roma

Atac ha pubblicato il bando per affidare ai privati il servizio di trasporto a chiamata Clic Bus, già sperimentato a Massimina e previsto in nuove zone dal 2026. Nel quartiere pilota, però, i residenti si dividono: tra ritardi, corse cancellate e linee bus soppresse, molti denunciano un peggioramento dei collegamenti e un crescente senso di isolamento.
A cura di Francesco Esposito
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Il quartiere Massimina a Roma (Foto da Google Maps)
Il quartiere Massimina a Roma (Foto da Google Maps)

L’11 novembre scorso Atac ha pubblicato il bando per la gara d’appalto con cui affiderà a privati i servizi di trasporto pubblico a chiamata a partire dal prossimo anno. Parliamo del Clic Bus, "un servizio innovativo che non prevede un percorso prefissato all’interno del quartiere, né fermate predefinite, ma si adatta in modo flessibile alle esigenze di mobilità dell’utenza", si legge sul sito di Roma Capitale. Tutto questo direttamente dal telefono grazie all’apposita app.

Falcognana, Santa Palomba, Trigoria e Valle Borghesiana saranno alcune delle zone in cui verrà attivato il servizio — salvo esito positivo della gara — a partire dal primo maggio 2026. Tutto, però, è iniziato a Massimina, quartiere sulla via Aurelia oltre il Grande Raccordo Anulare, dove un anno fa è partita la sperimentazione del Clic Bus e dove il servizio è stato confermato a partire da maggio 2025, con grande soddisfazione dell’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, che lo aveva definito "il futuro del Tpl".

Nel quartiere, però, le opinioni si dividono. "Le prime volte mi è sembrato perfetto – racconta a Fanpage.it Erika, giovane residente di Massimina –. Poi sono iniziati i problemi: corse cancellate o ritardi anche di mezz’ora. Spesso l’app dice che il servizio non è disponibile. Anche a mia sorella è successo lo stesso: prova a prenotare, ma non è disponibile. Un’altra volta è arrivato in anticipo e se n’è andato perché non l’ha trovata".

Una navetta del Clic Bus (Foto da Roma Capitale)
Una navetta del Clic Bus (Foto da Roma Capitale)

Le opinioni degli abitanti di Massimina sul Clic bus

Come lei, anche molti altri cittadini non sono soddisfatti. Sui gruppi social di quartiere sono in tanti a lamentarsi e pochi a difendere il servizio. "Ho tentato di prenotare per domani ore 10-10.30 con partenza da via G. Solari. Unica disponibilità per le ore 9.00". "Ore 19.30: prenotata corsa per le 21.30. Ore 21.20 al punto di ritrovo concordato. 21.40: niente. Telefonata al numero del Clic Bus: conferma ritardo di ancora 5 minuti. Ore 22.05: rinunciamo. Navetta mai arrivata". Anche per altri, come per Erika, il servizio è peggiorato col tempo: "Ha funzionato bene i primi due mesi".

C’è anche chi dice di non aver mai avuto problemi. È soddisfatto Antonio, un amico di Erika, secondo cui "il Clic Bus non è così male. Sono puntuali o arrivano anche prima del previsto. Il problema è nel tempo di prenotazione. Se vuoi andare da qualche parte per le 16 non puoi prenotarlo alle 15: devi prenotarti varie ore prima".

Con il bus a chiamata cancellate due linee Atac

Serve, quindi, una certa organizzazione per usare il bus a chiamata, che presto arriverà anche fuori da Massimina. Qui la sperimentazione non ha solo introdotto un servizio — gratuito all’inizio — ma anche permesso alcuni tagli alle spese. Dal 12 maggio 2025, con l’allargamento delle aree coperte, sono state soppresse le linee bus 086 e 087. "È un vero peccato, perché lo 087 portava alla stazione Aurelia", commenta Erika.

Eppure, collegamenti efficienti e integrati con altre reti a Massimina sarebbero fondamentali. Oggi rimangono attive tre linee: l’089, che passa oltre il Raccordo e porta a Ponte Galeria; il 906, che arriva alla stazione della metro A Valle Aurelia; e l’088, che circumnaviga il quartiere e raggiunge la Circonvallazione Gianicolense. Linee su cui, però, è difficile fare affidamento. "Com’è possibile aspettare un’ora lo 088 per andare dal medico?", commenta sui social una donna esasperata. "Sì, è poco affidabile – aggiunge Erika –: a volte passa, a volte no. E poi alla fermata di via di Casal Lumbroso non c’è il marciapiede e non è illuminata. Il 906 è un po’ meglio, ma comunque non un granché".

La fermata dello 088 su via di Casal Lumbroso (Foto Google Maps)
La fermata dello 088 su via di Casal Lumbroso (Foto Google Maps)

Come raggiungere i servizi lontani?

Qui di collegamenti ci sarebbe davvero bisogno. "È una periferia con tante potenzialità ma pochi servizi", racconta Antonella Tancredi, presidente della Pro Loco di Massimina, una delle poche associazioni di questo tipo fra i quartieri di Roma. "Con altri condividevamo la volontà di migliorare la zona, far riscoprire il quartiere ai suoi stessi abitanti. A differenza di altri luoghi, Massimina non ha prodotti tipici o tradizioni locali da promuovere, quindi il nostro obiettivo è dare un servizio alla collettività". Il gruppo nasce all’interno della parrocchia del Corpus Domini, davanti al parco di via Vanni, "e per questo abbiamo chiesto al Municipio XII di collaborare per mantenerlo pulito e curato".

Il parco è uno dei pochi punti di ritrovo di questo spicchio di Roma circondato dalla campagna, e così anche una periferia non estrema finisce per assumere un ruolo centrale nella vita quotidiana. "Qui ci sono solo bar, tabaccherie, supermercati, ma niente di particolare. Non è come Cornelia, dove puoi passeggiare e trovare vetrine", racconta Erika. "Nel weekend con gli amici andiamo lì o in centro. Qui la sera non c’è molto da fare".

La distanza non riguarda solo il tempo libero, ma anche i servizi essenziali. "Manca un punto fisico del Municipio, uno sportello dove gli anziani possano rivolgersi per servizi sociali o pratiche – continua Antonella Tancredi della Pro Loco –. Oggi per qualunque esigenza ci si rivolge alla parrocchia. Servirebbe anche una presenza più forte dell’ASL: uno spazio per gli screening, per la prevenzione per le ragazze giovani". Come ricorda il pediatra Pietro Veronelli, "il presidio sanitario più vicino è il Poliambulatorio di Casalotti. È stato rimesso a posto dopo il decreto ministeriale 77 del 2022 che introduce le Case di comunità, ma non so come faranno a crearla lì dentro, perché gli spazi sono molto piccoli".

Le difficoltà dell'isolamento

"Mancano servizi sanitari di base e luoghi per lo sport – aggiunge Antonella Tancredi –. C’è solo una palestra, non in ottime condizioni. Un ragazzo che vive qui e non ha un’auto difficilmente può coltivare una passione sportiva". Anche in una periferia residenziale tranquilla l’isolamento può diventare un problema. "Non mancano episodi di microcriminalità, ma il vero problema è la vulnerabilità degli anziani. Per questo abbiamo organizzato incontri con i carabinieri per sensibilizzare sulle truffe".

Dove mancano i servizi, però, ci si sostiene a vicenda. "È un quartiere in cui tutti si conoscono – continua la presidente della Pro Loco –, quasi come in un piccolo paese. Per Roma è una rarità. E se noi riusciamo a far sentire anche solo qualche persona meno sola, più parte di una comunità, allora avremo fatto bene il nostro lavoro". Intanto i problemi di isolamento di Massimina continuano, nonostante il Clic Bus.

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