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Covid 19

Come il Lazio vuole vaccinare 4 milioni di persone contro il Covid entro il 2021

Il Lazio ha in programma un’importante campagna vaccinale che durerà per tutto il 2021 e che vedrà impegnati non solo gli ospedali, ma anche i medici di base, i farmacisti, i pediatri e i drive-in. Obiettivo: vaccinare quattro milioni di persone. “Abbiamo già preso contatti con Pfizer, Moderna e Astra-Zeneca – spiega D’Amato in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera – Stiamo iniziando a stratificare la popolazione, evidenziando i pazienti con pluri patologie e i soggetti fragili”.
A cura di Natascia Grbic
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Quattro milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus. Questo l'obiettivo della Regione Lazio, che ha in mente un'importante campagna vaccinale per tutto il 2021. Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Gli abitanti del Lazio sono sei milioni, due in meno delle dosi che saranno approntate. Il motivo, spiega l'assessore, è la previsione che non tutti vorranno fare il vaccino. E, a meno che non si introduca l'obbligo, non è possibile obbligare le persone a vaccinarsi. I vaccini saranno somministrati non solo dagli ospedali, ma anche da pediatri, farmaci e persino drive-in.

I vaccini stoccati in appositi frigoriferi

"Abbiamo già preso contatti con Pfizer, Moderna e Astra-Zeneca. Stiamo iniziando a stratificare la popolazione, evidenziando i pazienti con pluri patologie e i soggetti fragili. Ma soprattutto stiamo studiando un piano logistico, individuando dove stoccare i vaccini e come distribuirli", spiega D'Amato. Per conservare i vaccini saranno acquistati appositi frigoriferi: alcuni sono già disponibili, e si trovano all'Umberto I e al Bambino Gesù, ma l'obiettivo è di comprarne almeno uno per Asl. È stato inoltre raggiunto un accordo con Aeroporti di Roma per posizionarne altri in una grande area di stoccaggio tra gli hangar e riuscire così a conservare tutte le dosi.

Casi in diminuzione nel Lazio

Secondo quanto dichiarato dall'assessore, la curva nel Lazio si sta raffreddando. La regione ha uno degli indici Rt più bassi d'Italia, che va però portato sotto lo 0. I casi stanno diminuendo, e l'incremento giornaliero è passato dal 5% al 3% (anche se ieri sono stati effettuati quasi 10mila tamponi in meno rispetto agli scorsi giorni). La rete ospedaliera rimane però sotto stress, con l'80% dei posti letto nei reparti di terapia ordinaria e intensiva occupati. Punto di non ritorno, il 20 novembre: se entro quella data il rapporto tra ricoveri e dimessi non subirà un cambio di rotta, si potrebbe presentare un bel problema. "Entro le prossime 48/72 ore – continua D'Amato – apriranno gli ultimi mille posti previsti dall’ordinanza regionale". L'obiettivo, annunciato già da diverso tempo, è portare i posti letto covid a 5300.

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