Clienti posano in vetrina a Piazza di Spagna, il negozio: “Così li facciamo divertire”

‘Manichini viventi' si muovono sinuosi nelle vetrine del negozio Alexander a Piazza di Spagna. Adolescenti, adulti, e bambini, perfino una ballerina, tutti davanti all'obiettivo del fotografo. Si mettono in posa come modelli o recitano una parte, proprio come se fossero su un palcoscenico. E mentre la gente si lascia catturare dall'insolita esperienza, ammira i vestiti. Nel cuore del centro storico di Roma l'inziativa riprende un'idea americana degli anni '80 e '90 e la fa sua in versione 2.0. È stata la pandemia a ‘portare in strada' abiti e accessori del negozio di David, Deborah e Walter Sermoneta.

"Quando non c'erano i clienti abbiamo iniziato a girare video e ad organizzare le vendite in maniera diversa, come ad esempio con Whats App Business – spiega Walter Sermoneta – Quando le persone hanno ricominciato a muoversi per strada e sono tornati in negozio, le abbiamo fatte diventare protagoniste. È bello osservarle quando entrano nel camerino e indossano abiti con i quali si sentono valorizzate e a proprio agio. In un momento come quello che stiamo vivendo, dove c'è voglia di leggerezza, di tornare a vivere come prima delle restrizioni dovute al Covid-19, le faccio giocare e divertire". Le clienti e i clienti di ogni età diventano modelli per un giorno, protagonisti di scatti sia in vetrina che all'esterno, che vengono pubblicati sulle varie pagine social del negozio e ricondivise. La parola d'ordine è una sola: divertirsi!

"Terminata la prima fase della riapertura e del ritorno dei clienti nei negozi di abbigliamento su strada, abbiamo continuato a proporre l'iniziativa, che è piaciuta molto. È il segno che quando vengono da noi non solo provano e comprano abiti, ma trascorrono piacevoli momenti dei quali conservano un bel ricordo e di questo siamo fieri – continua Sermoneta – Da noi sperimentano un modo di essere che li aiuta a ritrovare quella voglia che è in loro di esprimersi, di stare in mezzo alla gente e socializzare, dopo la distanza che abbiamo dovuto rispettare per due anni. I passanti si fermano a guardare il ‘manichino vivente' in vetrina, restano stupiti, interagiscono".