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Clan Di Silvio: arrestato anche Simone Di Marcantonio, l’imprenditore nominato in Ugl da Durigon

Tra le 33 persone arrestate oggi all’alba nel blitz contro il Clan Di Silvio di Latina anche Simone Di Marcantonio, imprenditore considerato vicino all’ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon, uomo forte di Matteo Salvini nel Lazio. Proprio Durigon quando era ancora ai vertici dell’Ugl lo aveva nominato dirigente sindacale.
A cura di Valerio Renzi
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Tra le trentatré persone arrestate questa mattina all'interno dell'operazione Scarface che ha colpito il clan Di Silvio di Latina, c'è anche Simone Di Marcantonio. L'imprenditore pontino vicino a Claudio Durigon di cui Fanpage.it si è occupato nell'inchiesta giornalistica Follow The Money, che vede al centro l'ex segretario dell'Ugl e già sottosegretario, diventato l'uomo forte di Matteo Salvini nel Lazio e nel Centro-Sud.

Di Marcantonio è accusato di essere il mandante del rapimento pistola in pugno di Emilio Pietrobono, effettuato da Manuel Agresti e da Marco Ciarelli. In poche parole Pietrobono sarebbe stato nell'ipotesi dell'accusa un prestanome in una società di servizi proprio di Di Marcontonio, e dal conto della società avrebbe trasferito oltre 12.000 euro a Fabio Di Stefano, famiglia legata clan Di Silvio. Per rientrare in possesso di quel denaro e bloccare il pagamento l'imprenditore si sarebbe rivolto così al gruppo della famiglia Ciarelli, nota per la sua caratura criminale, compiendo così uno sgarbo che i Di Silvio hanno vissuta come una vera e propria ingerenza nei loro affari: la somma da riscuotere spettava a loro e non ai Ciarelli. Un episodio che ha rischiato di far scoppiare una faida criminale e che ha provocato una spedizione punitiva a mano armata ordinata dai Di Silvio e messa in atto dai Di Stefano.

I rapporti pericolosi di Durigon con un uomo vicino ai clan

Simone Di Marcantonio dalle carte dell'inchiesta emerge come un imprenditore legato a doppio filo alle dinamiche criminali di Latina Il nome di Di Marcantonio non è prima volta che emerge in un'inchiesta giudiziaria legata al clan Di Silvio. Nell'inchiesta Alba Pontina un testimone raccontava che proprio l'imprenditore gli avrebbe offerto 50 euro per votare un candidato del centrodestra. Sempre secondo la Dda di Roma Di Marcantonio sarebbe stato un prestanome di Sergio Gangemi, già condannato per estorsione per metodo mafioso, molto noto per la sua vicinanza alla ‘ndrangheta. Di Marcantonio è stato un sostenitore della Lega in provincia di Latina, come testimoniata dalla sua presenza a diverse iniziative elettorali con Durigon. Ed è stato proprio Durigon che, come ultimo atto da dirigente dell'Ugl, lo nomina a capo del settore del sindaco che si occupa di partite Iva.

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