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Cinema Palazzo: una città in cui si strappano gli alberi dal cemento è una città morta

Questa mattina alcuni operatori di una ditta accompagnati da agenti di Polizia Locale di Roma Capitale, hanno abbattuto il tiglio di piazza dei Sanniti, piantato da Elio Germano e amato dai residenti di San Lorenzo. Che hanno lanciato un’assemblea pubblica per questo pomeriggio, invitando le persone a portare fiori per ‘far rifiorire la piazza’.
A cura di Natascia Grbic
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"Alle volte a San Lorenzo sembra che qualcuno riesca a prendere dalla coloreria di via Tiburtina i vasetti di colore che Franco tiene da sempre esposti in vetrina. Dopo averli pescati da quei profondi bicchieri riesce a spalmarli sui palazzi di piazza dei Sanniti. Succede alle volte quando la città, e chi la abita, è felice. Solo allora succede e il segnale della felicità a darlo è il tiglio di Elio – piantato contro tutti e tutto sull'asfalto davanti al palazzo. All'improvviso cresce, mette le foglie permettendo alla nostra felicità di prendere la forma di quei colori che dalla bottega di Franco si stendono lievi sui tristi muri che stanno lì ad aspettarli. Succede alle volte a San Lorenzo. Non sempre, ma succede. Alle volte, solamente". Queste parole sono un passo del libro ‘Tutto in una mano – il disegnare di Antonello Sotgia‘, architetto e docente universitario scomparso nel 2017. Sono dedicate al tiglio di piazza dei Sanniti, piantato da Elio Germano davanti al Nuovo Cinema Palazzo. Un albero cresciuto in mezzo al cemento e diventato un simbolo di San Lorenzo. Quel tiglio oggi, è stato abbattuto.

Questa mattina operatori di una ditta accompagnati da agenti di Polizia Locale di Roma Capitale, hanno abbattuto il tiglio di piazza dei Sanniti, suscitando le proteste dei residenti. Che, alle 16, hanno organizzato un'assemblea pubblica per discutere sul da farsi, invitando le persone a portare una pianta per ‘far rifiorire la piazza'. In una nota il Municipio II ha dichiarato di non essere a conoscenza di ciò che avrebbe fatto il Comune di Roma, definendo ‘vergognoso e oltraggioso' quanto avvenuto questa mattina.

La guerra del Comune di Roma contro le fioriere del Nuovo Cinema Palazzo va avanti ormai da diverso tempo. Prima del lockdown alcuni tecnici avevano provato a rimuovere i fiori, ma l'indignazione degli abitanti  ha fatto sì che fossero rimesse al loro posto. Questo braccio di ferro kafkiano va avanti da diverso tempo: il Comune fa levare i fiori, i residenti li rimettono. Una vicenda assurda che sembra la trama di una barzelletta: e invece è tutto tremendamente vero. Ma a chi dà fastidio un albero amato dal quartiere? Perché accanirsi su dei fiori, in una città congestionata dal cemento, dall'inquinamento e dal traffico? Questo episodio, che potrebbe sembrare irrilevante, è nel suo piccolo lo specchio dell'atteggiamento che l'amministrazione capitolina ha nei confronti delle esigenze avanzate dalla cittadinanza. Quella che vive veramente i quartieri e che cerca di renderli luoghi di socialità e aggregazione.

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