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Cimiteri di Roma al collasso

Cimiteri romani al collasso, ora il Comune se la prende con Ama: “Già stanziati 2 milioni di euro”

Roma Capitale ha dichiarato di aver destinato oltre due milioni di euro ad AMA Spa per lavori edilizi all’interno dei cimiteri capitolini e per nuovi forni crematori. Intanto Ama ieri ha annunciato che non accoglierà più di 400 salme a settimane per la cremazione: al Flaminio sono infatti ammassate centinaia di bare, un collasso ampiamente annunciato e previsto da anni senza che si intervenisse per tempo.
A cura di Natascia Grbic
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Troppe salme in attesa di essere cremate, con circa 1500 corpi in attesa ammassati al cimitero Flaminio. Una situazione peggiorata non solo a causa dell'incremento dei morti per il Covid-19 nell'ultimo periodo, ma anche per le lungaggini burocratiche e la mancanza di personale. Come documentato da Fanpage.it non si tratta di un imprevisto, ma di qualcosa di ampiamente prevedibile: e, in tutto questo, AMA e Comune di Roma non si sono mossi per evitarlo. Arrivando al punto in cui la municipalizzata ha dichiarato che non accetterà più di 200 salme a settimane per la cremazione. Quelle in eccesso, dovranno essere trasferite fuori comune, oppure i familiari dovranno optare per una scelta differente, come il seppellimento.

La nota del Comune di Roma

Dopo le denunce di Cgil, agenzie funebri e familiari dei deeduti, arriva la risposta del Comune di Roma, che annuncia di aver destinato oltre due milioni di euro ad AMA Spa per provvedere alla realizzazione di opere edili nei cimiteri Verano, Laurentino, Flaminio, Ostia Antica e Maccarese. "Tra queste, il Comune ha predisposto una determina dirigenziale con la quale si impegnano i fondi per la progettazione di 3 nuove linee del forno crematorio che si trova all’interno del cimitero Flaminio – scrive in una nota alle l'assessorato alle Politiche del verde, benessere degli animali e rapporti con la cittadinanza attiva nell'ambito del decoro urbano – Per quanto riguarda, invece, il cimitero Laurentino si era deciso in passato di fare un nuovo forno crematorio ma l’idea è stata abbandonata perché non si è trovato lo spazio necessario: nel terreno libero del Laurentino, infatti, è stata rinvenuta una vasca in tufo di epoca romana e la Soprintendenza ai Beni Culturali ha vincolato 2 ettari. Si è quindi optato per la creazione di nuovi campi di inumazione e di loculi-ossario: la determina è già pronta. Ama ha inviato il progetto per la valorizzazione dell’area alla Soprintendenza che l’ha approvato, quindi ora si può procedere con l’indagine archeologica intorno alla vasca in tufo preliminare e necessaria per la realizzazione dei nuovi campi di inumazione a terra".

"Il Comune di Roma non ha fatto nulla"

Nel 2017 la giunta capitolina aveva approvato una memoria per ampliare l'offerta dei servizi cimiteriali. Un piano che era stato accolto con favore, ma i cui lavori a distanza di tre anni non sono stati iniziati. Eppure, secondo quanto denunciato da Di Cola, Ama aveva già detto al Comune di Roma che nel 2019/2020 la capacità di cremazione non sarebbe stata più sufficiente. Ma dei quattro forni in più che erano stati annunciati dalla giunta, a oggi non c'è nessuna traccia. "Se il Campidoglio avesse mantenuto gli impegni e realizzato quanto stabilito nella delibera di giunta di agosto 2017, che stabiliva la costruzione di quattro nuovi forni, oggi non avremmo alcuna emergenza, anche con l'aumento della mortalità degli ultimi mesi", aveva commentato il sindacalista. Adesso bisognerà vedere quando questi forni annunciati dal Comune di Roma saranno effettivamente e realmente realizzati.

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