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Chris, ragazzo trans ai giovani vittime di transfobia: “Ho sofferto molto, combattuto e vinto”

Nella Giornata mondiale delle vittime di transfobia Fanpage.it racconta la storia di Chris, un ragazzo trans, che lancia un appello a chi si sente come lui di noi arrendersi.
A cura di Alessia Rabbai
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Chris è un ragazzo transgender di ventotto anni residente a Frosinone. Lo abbiamo incontrato a Parco Matusa, una passeggiata all'aria aperta durante una breve pausa dal maltempo autunnale. Sorridente, ha raccontato con gli occhi ancor più che con le parole la gioia di essere arrivato dov'è ora nel suo percorso di transizione. Fanpage.it condivide la sua storia il 20 novembre, in occasione del Transgender Day of Remembrance, Giornata mondiale in ricordo delle vittime di transfobia. E amplifica il suo appello diretto a chi sta provando le sue stesse sensazioni, a chi ha subito discriminazioni e a chi vuole intraprendere un percorso di transizione.

Quando ti sei reso conto di essere un maschio?

Da sempre, da piccolo credevo di essere un bambino. Quando ho capito che non era così è stata una tragedia. Guardavo le mie cugine molto femminili e mi chiedevo come facessero, io ci provavo ma era una cosa forzata. Perfino truccarmi era difficile. Mi ricordo che un Natale mi avevano regalato una Barbie, non la sopportavo. Quella volta mi misi ad urlare chiedendo perché non avevo ricevuto i soldatini verdi. Ci fu un silenzio tombale, con la risposta ma tu sei una femminuccia.

Come hai vissuto l'adolescenza?

È stato forse il periodo peggiore, ho sviluppato intorno ai tredici anni, ma il mio corpo ha iniziato ad assumere forme femminili in secondo superiore. Mi sentivo come se dovessi portare addosso un'armatura scomoda. Vedevo intorno a me le mie coetanee che erano tranquille, alle prese con le prime cotte. E mi domandavo perché mi sentissi così inadeguato.

Quando hai iniziato il percorso di transizione e cosa rappresenta per te la mastectomia?

La piena consapevolezza di chi mi sentissi è arrivata a venticinque anni. Guardare la mia immagine riflessa dopo la doccia era diventata dura, non ce la facevo più a vedermi in un corpo femminile che non era mio, così ho coperto tutti gli specchi. Penso di aver toccato in fondo. Sono stato tanto male e ho pianto molto. Ciò che mi ha aiutato è stato parlarne. Mi sono confrontato con persone che avevano vissuto il mio stesso stato d'animo, che avevano già intrapreso un percorso di transizione. Alla decisione di sottoporsi all'intervento si giunge quando ti rendi conto che non sei adatto al corpo che hai e tramite il consulto di specialisti arrivi a volerlo con tutte le forze.

Com'è stato il tuo coming out in famiglia?

Con mio padre. All'inizio è rimasto scioccato, mi ha chiesto cosa significava, aveva molte domande sul perché, su come avrebbe fatto da genitore a rapportarmi ad un figlio anziché a una figlia, a un fisico e a una voce maschile e ai cambiamenti che avrebbe provocato la terapia ormonale. Gli ho risposto che l'unica cosa che gli sarebbe dovuta interessare era che io stessi bene e che doveva essere contento per me. Da lì ha capito e passo dopo passo, vivendoci nel quotidiano, ha elaborato. Mi è venuto a prendere dopo l'intervento di mastectomia a Bologna, mi ha accompagnato alla prima visita di controllo a Firenze: lui c'è ed è una padre fantastico, non posso dire nulla.

Un messaggio alle persone che hanno vissuto episodi di transfobia?

La giornata per la memoria delle vittime di transfobia dovrebbe far porre la domanda alle persone che provano odio "se io sentissi quel dolore cosa farei. Se io avessi la società contro, cosa farei. Alle persone che subiscono episodi di trasfobia mi sento di dire che la morte non è né un rifugio, né la soluzione. Parlate di come vi sentite, di quanto si è arrabbiati o soffrite con chi avete vicino, con dei professionisti. Andate avanti, combattete, non vi chiudete in voi stessi. Denunciate sempre, perché la violenza non va mai subita.

Cosa diresti oggi alla bambina che eri?

Le direi che si deve preparare a tanta sofferenza, ma sarà la strada che la porterà alla sua rinascita. Di non avere paura, di combattere sempre per i suoi ideali. Di non farsi mai abbattere da nessuno. E le prometterei che un giorno sarà felice.

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