Chirurgia plastica, come riconoscere i pericoli: “Botulino a 150 euro? È allungato con le zozzerie”

Dottor Spallone, una persona che si vuole sottoporre a un intervento di chirurgia estetica cosa deve sapere per capire se si sta rivolgendo a un professionista serio?
La prima cosa da fare è controllare se il professionista è iscritto all'Ordine dei medici, se è abilitato e, se sì, quali specializzazioni ha. Qui c'è una distinzione importante da fare: la chirurgia plastica è una specializzazione riconosciuta, quella in medicina estetica è privata. Ci sono scuole private molto buone e serie di medicina estetica, penso ad esempio a quella del dottor Bartoletti, che dura diversi anni. Ci sono poi medici chirurghi molto bravi che si sono specializzati all'estero e il cui titolo di studio non è riconosciuto in Italia e nulla toglie alla loro professionalità. Bisogna però sempre controllare da chi si sta andando. Questa è la prima cosa. La seconda è che non bisogna mai farsi operare in uno studio medico, ma a seconda dell'intervento o in un ambulatorio (per le piccole operazioni non invasive in anestesia locale) o in clinica per quelle più complesse come la liposuzione o la mastoplastica additiva.
Che differenza c'è tra studio medico, ambulatorio e clinica?
In uno studio ambulatoriale, o un poliambulatorio, dove si possono appoggiare anche più medici professionisti, ci può essere una piccola sala operatoria dove si possono fare piccoli interventi, non invasivi, in anestesia locale. Non si può fare niente in anestesia totale in nessuno studio autorizzato, che sia medico o ambulatoriale, a meno che non ci sia l'autorizzazione. Diverso è lo studio medico privato, che è gestito da un singolo medico, responsabile della struttura. In questo caso si manda la richiesta alla Asl, ed è lei che decide quali sono i requisiti strutturali e di igiene che lo studio deve avere. Qui si possono fare interventi di medicina estetica non invasiva, come filler, botulino, acido ialuronico. Diverso è il discorso della clinica, che può fare qualsiasi cosa, è un mondo completamente diverso. Sono procedure più capillari dove si può procedere anche con anestesia totale. Oggi come oggi molti studi sono gestiti da medici che non hanno un minimo di responsabilità nei confronti del paziente, e operano lo stesso. Non a caso sono studi che si collocano al secondo o terzo piano di uno stabile sperando di avere meno controlli perché non hanno i requisiti, sono senza autorizzazioni, e spesso anche senza riferimenti. Bisogna stare attenti di fronte a questi segnali.
La liposuzione è un intervento che si può eseguire in ambulatorio oppure in anestesia locale?
No. Per la mia esperienza, ma anche per quella di altri, la liposuzione va fatta in clinica e in anestesia totale o in sedazione. C'è chi magari la fa anche con una spinale, ma deve essere eseguita sempre in clinica, perché è uno degli interventi più pericolosi nella chirurgia plastica ed estetica. La sterilizzazione delle cannule, per fare un esempio, è molto complessa, prima di farla bisogna sempre controllare che il macchinario per la sterilizzazione funzioni bene. In caso contrario si può andare incontro a infezioni, anche gravi.
In caso di emergenza cosa si può fare?
Se accade qualcosa c'è bisogno dell'anestesista che intervenga nel più breve tempo possibile, cosa che alcune volte può non succedere nelle strutture ambulatoriali. Perché anche nel caso in cui nello studio ambulatoriale si chiami l'anestesista, vi devono essere una serie di strumenti per far fronte ad esempio a uno shock anafilattico, che raramente vi sono in questo tipo di strutture.
Lo shock anafilattico è un rischio anche nel caso di interventi meno invasivi, come ad esempio il filler?
Purtroppo può succedere. Tutti pensano che mettere l'acido ialuronico nelle labbra o sul viso sia una sciocchezza, ma la paziente può avere un'intolleranza o anche cose più gravi. Per questo bisogna sempre avere, anche negli studi medici o ambulatoriali, dei farmaci salvavita che però il chirurgo deve saper usare. E non è così semplice sapere quando e come usare cortisone oppure l'adrenalina. I minimi requisiti sono questi. Se poi succede qualcosa, bisogna immediatamente chiamare il 118. Nel frattempo si fanno le manovre di pronto soccorso, ma non esiste che ci sia un tempo in cui si prova a salvare la situazione senza allertare prima i soccorsi.
Soprattutto sui social è pieno di medici che propongono interventi a prezzi stracciati. Ma i farmaci, così come i costi di una struttura e dei chirurghi che operano, hanno un costo anche fisso, sotto il quale è difficile andare. Qual è il prezzo medio sotto il quale un intervento estetico non può scendere, e se lo fa deve costituire un campanello d'allarme?
Le persone devono capire che quando ci si sottopone a un intervento vi sono dei costi base che non si possono evitare. Ad esempio, le protesi per la mastoplastica additiva costano intorno ai mille euro la coppia. C'è poi l'anestesista che va, a seconda del tempo, dai 500 ai 1000 euro. C'è la clinica, che può chiedere dai 1.500 fino ai 2.500 euro per sala operatoria e day hospital. Nel caso di degenza più lunga i costi aumentano. Poi ci sono il chirurgo, e l'aiuto chirurgo. Una mastoplastica additiva meno di 7mila euro, fatta in una struttura legale ovviamente, non costa. Non esiste a meno, non è possibile. Una rinoplastica si aggira dai 6mila fino agli 8mila euro, mentre per la liposuzione si va a settori, di cui ognuno costa 2mila euro. Più ovviamente c'è la clinica. Una fiala di botulino costa sulla scatola 204 euro, senza contare il costo del medico che la inietta, se la mettono a 150 euro vuol dire che la stanno allungando con qualche zozzeria. Questi sono i costi oltre i quali non bisogna scendere. Fare un seno a 3mila euro vuol dire che si è eseguito l'intervento in uno studio medico, in un'ambiente non sterile, senza fattura, in contanti e soprattutto senza cartella clinica. Oltre ad andare sul penale, c'è un serio rischio per la salute del paziente.
I social che ruolo hanno in queste vicende?
Purtroppo non c'è una regolamentazione con Instagram e TikTok: ai medici è vietato farsi pubblicità sui cartelloni, bisognerebbe quindi vietare la pubblicazione dei punti in cui si inoculano i dispositivi, che tra l'altro non sono mai gli stessi. È pieno di casi di estetisti ed estetiste non formati che prendono spunto dalle foto o dai video pubblicati sui social, che riescono a comprare botulino e acido ialuronico, e lo iniettano in modo arbitrario, senza sapere cosa può succedere e senza sapere come far fronte a un'eventuale reazione avversa. C'è questo sottobosco di gente pericolosa, che applica prezzi molto bassi per attirare clienti, che va evitata.
Cosa si può fare per arginare questa situazione?
Bisogna mettersi una mano sulla coscienza. E il rapporto tra medico e paziente deve essere di scambio: bisogna istruire chi si ha davanti ed evitare così alle persone di incappare in errori o cose che non devono essere fatte. Io spendo molto tempo con i miei pazienti, mostro loro tutte le procedure che eseguo, in modo che ricordino tutto. Così, se decidono di andare da un'altra persona, sanno già che non devono trovarsi davanti dispositivi già pronti. Deve esserci più sensibilizzazione e informazione nei confronti del paziente.