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Chiesto l’ergastolo per Daniele Cestra, il serial killer del carcere di Frosinone

Finito in carcere per una rapina in casa finita con l’omicidio di un’anziana, in cella Daniele Cestra per l’accusa si è trasformato in un serial killer. L’uomo è accusato di aver ucciso due compagni di cella con lo stesso modus operandi e, se non fosse stato scoperto, non si sarebbe fermato.
A cura di Redazione Roma
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L'accusa, rappresentata dal pm Vittorio Misiti, ha chiesto la condanna all'ergastolo per il 44enne Daniele Cestra. L'uomo è conosciuto anche come il serial killer del carcere di Frosinone: mentre era detenuto con l'accusa di omicidio, avrebbe assassinato due compagni di cella inscenandone il suicidio per impiccagione. Il primo episodio risale al 24 marzo del 2015, quando viene trovato senza vita il 60enne Pietropaolo Bassi, l'anno successivo a essere trovato morto è un altro compagno di cella dell'uomo Giuseppe Mari. In entrambi i casi il suicidio è compiuto in modalità che lasciano dei sospetti, ma ad essere decisiva è la testimonianza di un altro detenuto a cui l'uomo avrebbe confessato l'intenzione di uccidere ancora. Ora sarà la Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone a dover decidere la sorte dell'uomo, ma non prima della replica della difesa.

Daniele Cestra: in carcere per l'omicidio di un'anziana

Quando arriva in carcere per omicidio il curriculum criminale di Cestra è quello di uno sbandato. Piccoli reati, per lo più furti. Ed è proprio mentre sta svaligiando l'abitazione di una donna in una frazione di San Felice Circeo, che la donna lo scopre e lui la uccide con una colpa di vanga in testa. Da qui una lunga condanna a diciotto anni da scontare e la trasformazione di Cestra in un assassino seriale: identico il modus operandi, prima ha strangolato i compagni di cella fino a fargli perdere i sensi, poi ha finito il "lavoro" impiccandoli e simulando così il suicidio. Durante le indagini è stato indagato anche per altri due casi di omicidio e per un avvelenamento, ipotesi indiziarie che non hanno trovato prove sufficienti per essere portate in aula.

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