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Chiede di saltare la fila con il bimbo disabile, gli operatori: “Non si vede, non ha la carrozzina”

Una mamma ha denunciato di aver dovuto attendere due ore per fare la carta d’identità elettronica con il figlio disabile di 9 anni. Gli operatori non le hanno permesso di saltare la fila.
A cura di Alessia Rabbai
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Il chiosco di Santa Maria Maggiore
Il chiosco di Santa Maria Maggiore

Ha atteso due ore di fila per fare la carta d'identità elettronica, nonostante avesse la priorità per saltarla per suo figlio autistico. È la denuncia di una donna romana che ieri mattina ha dovuto attendere insieme al suo bambino di nove anni davanti al chiosco di Santa Maria Maggiore, dove dove si effettua il rilascio veloce del documento. A riportate la vicenda Il Corriere della Sera. Dopo circa un'ora di attesa il bambino si è spazientito, mostrando dei segnali che voleva andarsene. Sua madre ha provato a chiedere agli operatori di poter saltare la fila, come dovrebbe accadere nei casi di persona con disabilità, ma le è stato risposto che ciò non era possibile, perché "tutti hanno problemi". Una risposta a seguto della quale la donna ha spiegato di essersi sentita profondamente ferita e del tutto inaspettata, dato che le persone in fila avevano mostrato la massima disponibilità. Tutto avrebbe immaginato, tranne che sentirsi respinta dagli operatori in servizio.

Una mancanza totale di empatia nei confronti di un bambino coin disabilità e della sua famiglia per una difficoltà rispetto alla quale la risposta degli operatori è stata: "Tra l’altro manco si vede, almeno avesse la carrozzina…". La famiglia è stata costretta ad attendere due ore in fila con il bambino in evidente difficoltà e una volta arrivato il suo turno, è stato detto ai genitori che mancava parte della documentazione richiesta e non gli è stato offerto alcun aiuto né la disponibilità di fissare un appuntamento o una modalità, anche pec, per agevolare la pratica, senza dover tornare una seconda volta e fare la fila. Sulla vicenda è intervenuto l'assessore alla Città dei 15 minuti Andrea Catarci, che si è dichiarato intenzionato a fare i dovuti accertamenti e ha definito l'accaduto "un episodio bruttissimo. Il fatto che una persona con disabilità o una donna incinta debba passare avanti dovrebbe essere una legge universale. È probabile che qualche dipendente sia inadeguato a gestire le relazioni con il pubblico e ricorderemo a tutti di prestare la massima attenzione".

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