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Catechista amico di famiglia abusa di una 14enne per quasi 5 anni

Le molestie del catechista, iniziate mentre stava riaccompagnando a casa in automobile la 14enne, sarebbero iniziate nel 2009.
A cura di Beatrice Tominic
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Dal 2009 al 2014: è questo il periodo in cui una ragazzina avrebbe subito gli abusi da parte di una specie di catechista della III comunità neocatecumenale della chiesta di Santa di Santa Rita, nel quartiere Casalotti, nel quadrante a nord ovest della capitale. Secondo la Procura le presunte violenze sarebbero iniziate quando la ragazza era appena 14enne e durate quasi 5 anni, senza che nessuno della parrocchia si accorgesse del rapporto. Il catechista, G.V., che avrebbe approfittato dell'adolescente, è finito a processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Roma con l'accusa, come si legge su il Messaggero, di violenza sessuale.

La testimonianza del sacerdote

Nella giornata di ieri, 21 giugno, in aula a Piazzale Clodio è stata ascoltata una delle prime testimonianze, rilasciata dal sacerdote responsabile della parrocchia nel periodo in cui sarebbero avvenute le violenze: "Quando abbiamo scoperto cosa era successo parlai con la ragazza che era molto scossa. Lui ha ammesso la relazione, dicendo di essersi pentito e che chiedeva perdono – ha spiegato – Ha confessato di aver avuto una storia con la ragazza, ma ma i contorni erano sfocati, mi sembrò di capire che la storia era iniziata quando lei era minorenne."

Nonostante il pentimento, dalla chiesa è arrivata da decisione di sospenderlo: "Gli consigliammo un periodo di separazione dalla comunità. Da quello che ho capito c'era stato un legame, un trasporto, però non so dire di che genere."

Il segreto dell'adolescente

La ragazzina ha tenuto segreta questa relazione per molto tempo: anche i suoi genitori apparteneva alla comunità neocatecumenale e, probabilmente, era un po' intimidita dal ruolo che l'uomo rivestiva, nella chiesa e in casa. Oltre a dover essere una sorta di guida spirituale, aveva con i genitori della ragazzina un rapporto di amicizia: loro si fidavano di lui, tanto che spesso si sarebbe occupato, dopo gli incontri post-cresima in chiesa, di riaccompagnare a casa l'adolescente. Proprio durante uno dei viaggi in automobile sarebbero avvenute le prime molestie.

La denuncia

Dopo il lungo periodo di silenzio, la giovane è riuscita a confessare la situazione soltanto qualche anno dopo: una volta rivelati i fatti ai genitori, sotto loro consiglio, la giovane si è recata alla stazione dei carabinieri di Casalotti per sporgere denuncia e i militari hanno iniziato le loro verifiche. Nel 2020, infine, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla pm titolare del fascicolo, Eleonora Fini. La prossima udienza è prevista per il 24 gennaio, quando verranno ascoltati altri testimoni.

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