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Boom accessi per bronchiolite, ospedale Bambino Gesù: “È emergenza, anche pazienti di pochi giorni”

Fanpage.it ha intervistato il responsabile di Padiatria dell’Emergenza Antonino Reale sul boom degli accessi al pronto soccorso del Bambino Gesù per epidemia di bronchiolite.
A cura di Alessia Rabbai
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Boom di accessi al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù per epidemia di bronchiolite. Si tratta di piccoli pazienti, molti dei quali hanno pochi giorni di vita. Fanpage.it ha intervistato il responsabile di Padiatria dell'Emergenza Antonino Reale, che ha spiegato come il lavoro del pronto soccorso del Bambino Gesù, al pari degli altri pronto soccorso pediatrici d'Italia, stia attraversando una fase di forte pressione, parlando delle cause e fornendo aggiornamenti sui numeri.

Dottore, qual è la situazione ai pronto soccorso del Bambino Gesù?

Siamo in una situazione di grande emergenza, tra le sedi di Roma e Palidoro stiamo gestendo 400 accessi al giorno. L'aspetto più drammatico è dato dal fatto che di questi circa la metà deve fare un percorso per sospetto Covid, perché hanno febbre o tosse. Ciò aggrava i lavori del pronto soccorso e rallenta i tempi, perché la risposta del tampone arriva in circa un'ora. Io l'ho definita ‘la tempesta perfetta', perché per la prima volta virus influenzale e Covid coincidono. E il virus respiratorio sinciziale è quello che provoca le bronchioliti gravi e a causa del quale in questo momento abbiamo con ossigeno un bambino di pochi giorni.

Di che numeri parliamo rispetto agli scorsi anni?

Quelli di adesso sull'influenza sono numeri che avevamo anche tre anni fa, allora però non c'era il Covid ed era più facilmente gestibile, mentre quest'ultimo ha reso tutto più complicato. La percentuale di Covid che viene riscontrata sui pazienti è del 4-5 per cento, su circa 100 tamponi al giorno che facciamo troviamo quattro o cinque positivi.

In che condizioni si trovano i pazienti?

Abbiamo pazienti sotto all'anno di vita con bronchioliti, che riscontrano problemi alle vie respiratorie. Molti hanno bisogno di ossigeno sia a bassi che ad alti flussi, fino ai caschi, quelli per intenderci utilizzati durante il Covid. L'ospedale nonostante le difficoltà lavora sempre a pieno regime, per quanto riguarda tutte le necessità degli altri pazienti.

Perché quest'anno c'è il boom di bronchioliti e conseguenti accessi in pronto soccorso?

I motivi sono diversi, tra questi c'è il fatto che per due anni siamo stati con le mascherine, dunque tutti i nuovi nati da un paio d'anni a questa parte sostanzialmente non sono venuti a contatto con i virus. Togliendo le mascherine è come se tutti insieme, improvvisamente, si stessero ammalando per mancanza di difese immunitarie e anticorpi, che non hanno allenato in pandemia. Sono stati protetti in casa, non sono andati al nido e solo ora stanno entrando veramente in contatto con i virus per la prima volta.

Per quando dobbiamo attenderci il picco?

Temo che non lo abbiamo ancora raggiunto, le temperature a Roma sono ancora relativamente alte. Difficile dirlo con certezza, posso ipotizzare che arriverà un mese prima rispetto gli anni passati, che era solitamente a metà gennaio. Lo raggiungeremo verso la fine di dicembre, proprio in concomitanza con le festività.

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