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Bomba carta contro il portone di un palazzo popolare a Ostia: è dove vivono i genitori del 19enne ucciso

Questa notte alle 2 una bomba carta è stata fatta esplodere nell’androne di un palazzo a Ostia. Nell’edificio vivono anche i genitori di Simone Schiavello, il ragazzo morto dopo essere stato accoltellato il 15 ottobre scorso.
A cura di Francesco Esposito
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Una bomba carta è esplosa stanotte nell'androne di una palazzo di case popolari a Ostia. È accaduto intorno alle 2.00 in via della Tortuga 70, nella zona conosciuta come Ostia Nuova. Le segnalazioni al numero unico per le emergenze 112 sono arrivate dagli inquilini, svegliati dal boato. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del X distretto Lido, gli agenti della scientifica e i vigili del fuoco, impegnati nella messa in sicurezza dell'area. Fortunatamente non si registrano feriti. L'esplosione ha mandato in frantumi i vetri del portone d'ingresso e danneggiato un muro interno dell'androne.

Secondo quanto riportato da la Repubblica, il condominio colpito sarebbe quello dove abitano i genitori di Simone Schiavello, il ragazzo diciannovenne morto dopo essere stato accoltellato a una gamba lo scorso 15 ottobre. Sono in corso le indagini della polizia, che è alla ricerca di testimoni che possano fornire indicazioni sull'accaduto e sui responsabili. Nella zona non sono presenti telecamere di sicurezza.

Simone Schiavello è stato accoltellato a una gamba in via Antonio Forni, nella zona considerata il fortino del Clan Spada. Il colpo gli ha rescisso l'arteria femorale risultandogli fatale. L'uomo fermato per il suo omicidio è uno spacciatore che ha dichiarato di essere intervenuto in una rissa nella quale sarebbero state coinvolte diverse persone. Al loro arrivo, dopo le segnalazioni dei residenti, gli agenti di polizia hanno trovato solo il ragazzo a terra in una pozza di sangue. Dopo un primo ricovero all'ospedale Grassi di Ostia, è stato trasportato in condizioni disperate al San Camillo di Roma, dove è morto intorno alle 21 del 16 ottobre.

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