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Guidonia, bimbo in ospedale con lividi sul viso: la mamma lo aveva affidato a due amici

Le indagini sono in corso sulla vicenda del bambino di cinque anni soccorso a Guidonia e trasportato all’Umberto I per il volto tumefatto e la sospetta frattura di un arto. La mamma lo aveva affidato a due amici, nei confronti dei quali si sospetta che lo abbiano picchiato. La loro posizione è al vaglio.
A cura di Alessia Rabbai
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Aveva affidato il suo bambino a due amici, ma il piccolo è finito in ospedale con il viso livido e la sospetta frattura ad un arto. Una serata che si è conclusa con un esito drammatico quella di ieri, domenica 14 febbraio, alle porte della Capitale. Vittima della presunta violenza un bimbo di cinque anni, che si trova ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. Sulla vicenda accaduta in un'abitazione a Villalba, frazione del Comune di Guidonia Montecelio, indagano i carabinieri della Compagnia di Tivoli. I militari stanno svolgendo gli accertamenti necessari per far luce sull'accaduto e capire se il piccolo sia stato oggetto di percosse da parte dei due adulti. Da quanto si apprende a chiamare le forze dell'ordine sarebbero stati i medici del pronto soccorso, dopo che il bimbo è sceso dall'ambulanza con il volto tumefatto e lo hanno sottoposto alle cure necessarie. I paramedici sono intervenuti a seguito della chiamata dei residenti, che hanno udito il pianto incessante del bambino. Le sue condizioni di salute non lo rendono fortunatamente in pericolo di vita.

I due adulti probabilmente ubriachi

Dalle primissime informazioni emerse sulla vicenda del bambino di Guidonia con il volto tumefatto pare che la mamma dopo averlo affidato ai due adulti, la cui posizione è al momento al vaglio, si sia spostata verso Roma per lavoro, per poi far ritorno dopo non molto tempo nell'abitazione e trovare i due uomini presumibilmente ubriachi, che se ne sono andati al suo arrivo. I carabinieri stanno accertando la veridicità del suo racconto. Aggiornamenti sulla vicenda seguiranno nei prossimi giorni. Le indagini sono in corso, i militari mantengono il massimo riserbo e al tempo stesso, non si esclude nessuna ipotesi. Da capire se il gonfiore nel volto del bambino sia effettivamente attribuibile a percosse.

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