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Bancarotta Ares, Eva Grimaldi accusata di calunnia e falsa testimonianza. Il pm: “Indagatela”

Il pubblico ministero Carlo Villani ha chiesto di indagare l’attrice Eva Grimaldi per falsa testimonianza e calunnia. L’attrice ha sconfessato in aula quanto detto nel corso nelle indagini.
A cura di Natascia Grbic
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Il pubblico ministero Carlo Villani ha accusato l'attrice Eva Grimaldi di calunnia e falsa testimonianza in merito al processo nei confronti del produttore televisivo Alberto Tarallo, accusato di bancarotta della società Ares Film. Villani ha chiesto di indagare Grimaldi per aver sconfessato in aula quanto dichiarato nel corso delle indagini: durante l'udienza, infatti, l'attrice ha cambiato versione rispetto al ruolo di Tarallo nella società, e ha negato le verbalizzazioni precedenti. Il pubblico ministero, quindi, ha chiesto la trasmissione degli atti a Perugia e chiesto le indagini nei confronti dell'attrice.

Nell'udienza che si è tenuta ieri a piazzale Clodio, e che ha visto testimoniare diversi attori, da Gabriel Garko a Giuliana De Sio, Eva Grimaldi è stata l'unica ad avere per Tarallo solo parole positive. "Tarallo era il mio agente, mi ha salvato, mi ha fatto da madre – le parole dell'attrice – Eravamo felici. Lui sceglieva i miei compensi. Per me Losito era un amico. Ma non so che ruolo avesse dal punto di vista amministrativo". Mentre gli altri hanno sottolineato il rapporto conflittuale che c'era tra Tarallo e Teodosio Losito, morto suicida nel 2019, e per il quale il produttore è stato indagato per istigazione al suicidio.

Al processo ha testimoniato anche Gabriel Garko, uno degli attori di punta delle serie realizzate da Losito. "Abbiamo iniziato a collaborare nel 1991, prima con Janus poi con Ares – le parole di Garko – Abbiamo anche vissuto insieme a via Vallombrosa, poi a piazza Navona, infine a Zagarolo. A livello di sceneggiature Losito era il prestanome di Tarallo. Questi scriveva, l’altro firmava", ha spiegato.

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