Bagnino salva ragazzina di 12 anni che rischia di annegare a Latina: “Era svenuta nel mare mosso”

"Sono partito verso il mare. Ma ho avuto paura. Non avevo mai visto un mare così mosso. Ho guardato un signore e gli ho detto che non ero sicuro di tornare a riva. Poi, fortunatamente, siamo tornati entrambi". A parlare a Fanpage.it è Marco Barbona, bagnino che lavora al lido di Latina per la cooperativa Blue Work Service.
Una tragedia sfiorata quella domenica scorsa al lido di Latina nel tardo pomeriggio quando una bambina ha rischiato di annegare in mare. La piccola si trovava al largo e non riusciva a tornare indietro. La mamma della ragazzina, una dodicenne, ha iniziato a sbracciarsi e ad urlare. Poi si è accorta della presenza del bagnino in spiaggia, lo ha raggiunto. Si trattava di Marco Barbona, che aveva appena staccato dal turno. Vista la situazione si è buttato in acqua. Ed è tornato a riva con la piccola.
Salva una ragazzina che rischia di annegare: cosa è successo
"Alle 19 è prevista la fine del turno. Avevo appena staccato e stavo smontando, sistemando la postazione. Quando è arrivata verso di me una donna, correndo. Si sbracciava, urlava spaventata. Non parlava bene italiano, ma indicava il mare e continuava a gridare: Mia figlia, mia figlia sta annegando", spiega Marco Barbona a Fanpage.it.
"Le condizioni meteo erano fra le peggiori con cui avevo mai lavorato. Il mare era molto mosso, le onde saranno state alte oltre il metro e sessanta. Poteva essere davvero una tragedia – ricorda – Sono arrivato di corsa sul bagnasciuga. Ho preso un baywatch e me lo sono messo a tracolla. Ho guardato un signore in spiaggia. Io parto, ma non sono sicuro di tornare. In caso il mio telefono è là, avvertite mia madre".
L'ingresso in acqua e il salvataggio
"Sono entrato in acqua soltanto con il baywatch a tracolla – dice, riferendosi al salvagente a siluro – Una volta in acqua sono corso nuotando verso la ragazzina. In condizioni climatiche di quel tipo non conviene utilizzare il pattino. Non è comodo, è faticoso e rende l'operazione ancora più complessa", precisa Barbona.
"È stato molto difficile. Non riuscivo a vedere dove si trovasse. Quando l'ho raggiunta, non era pienamente cosciente. Il tempo di farla avvicinare al baywatch ed è svenuta – spiega ancora – Poi siamo tornati verso la riva. Rientrare è stato ancora più complicato, con lei senza sensi. Era un peso morto, una resistenza forte nell'andare verso la spiaggia. Mi arrivavano le onda in faccia, ho bevuto diverse volte. E ho avuto davvero paura".
Il ritorno in spiaggia: bagnino e ragazzina sono salvi
I due sono presto riusciti a tornare a riva. "Una volta arrivati, la piccola è stata immediatamente consegnata alle cure degli operatori sanitari che erano arrivati con un'ambulanza. Poi, però, ne hanno dovuta chiamare una seconda per me". Marco si è sentito male una volta a terra. "Avevo capogiri, vomito. Siamo stati trasferiti in ospedale, al Santa Maria Goretti, insieme – aggiunge – Della ragazzina non ho avuto più notizie fino a quando una ragazza, sua parente, non è venuta a cercarmi in ospedale per farmi visita. Voleva ringraziarmi".
Ora Marco Barbona, che lavora come bagnino da tre anni, si trova a casa, a riposo. Dopo il salvataggio gli sono stati dati sette giorni di prognosi. "È vero, avevo finito il turno. Ma io sono stato formato per fare questo. E ovviamente lo rifarei. Ho fatto semplicemente il mio dovere. Non è stato facile, ma ci siamo riusciti. Fortunatamente la bambina sta bene. Sono contento di essere riuscito a riportarla dalla famiglia".