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Covid 19

Attacco hacker all’azienda di Pomezia che ha sviluppato il vaccino anti coronavirus di Oxford

La procura di Roma ha aperto un’inchiesta su presunti attacchi hacker all’azienda Irbm di Pomezia, l’azienda che ha sviluppato il vaccino anti coronavirus insieme all’università di Oxford e che verrà commercializzato da AstraZeneca. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli e sono state delegate ai poliziotti della polizia postale.
A cura di Enrico Tata
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La procura di Roma ha aperto un'inchiesta su presunti attacchi hacker all'azienda Irbm di Pomezia, l'azienda che ha sviluppato il vaccino anti coronavirus insieme all'università di Oxford e che verrà commercializzato da AstraZeneca. I pm stanno indagando sull'ipotesi di reato di accesso abusivo al sistema informatico. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli e sono state delegate ai poliziotti della polizia postale. In particolare le indagini saranno effettuate dal Cnaipic, Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, della Polizia Postale. Non è chiaro se l'attacco abbia avuto successo e se abbia riguardato dati relativi allo sviluppo del vaccino anti-Covid.

Le ultime notizie sul vaccino di Oxford

Intanto proprio in merito al vaccino AstraZeneca-Oxford oggi è arrivato l'ok in Gran Bretagna. Si tratta di "un momento fondamentale e il riconoscimento dell'enorme sforzo di un team internazionale di ricercatori. Anche se questo è solo l'inizio, ora possiamo anticipare la pandemia e proteggere la salute e le economie vaccinando le persone il più possibile e il prima possibile", ha dichiarato Andrew Pollard, ricercatore dell'Oxford Vaccine Group.

Se è già arrivato l'ok della Gran Bretagna, potrebbe non arrivare entro gennaio, queste sembrano essere le ultime notizie, il via libera dell'Ema alla messa in commercio. Un vaccino, ricordiamo, su cui l'Italia punta molto, come ha ammesso lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza: "Se arriva subito al traguardo anche AstraZeneca, entro il primo trimestre si aggiungeranno altri 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Risultato finale: noi già dal primo aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati, e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico.  Il vettore virale è prodotto a Pomezia, nell'impianto Irbm, l'infialamento avviene ad Anagni, e la conservazione delle dosi non ha bisogno di temperature a 75 sotto zero. Vuol dire che per noi, sfruttando Pratica di Mare come hub, sarà tutto più semplice: produzione, distribuzione, conservazione".

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