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Covid 19

Attacco hacker alla Regione Lazio, interviene l’Fbi: sistema sanitario ancora in tilt

Continuano le indagini per trovare la chiave di decriptazione e salvare i dati e i file del Ced della Regione Lazio, ‘sequestrati’ in seguito all’attacco hacker sferrato nei giorni scorsi. Ad affiancare la Polizia postale italiana ora, anche l’Europol e l’Fbi. E intanto si sta mettendo in piedi un sistema parallelo per consentire ai cittadini di prenotare visite mediche e vaccini.
A cura di Natascia Grbic
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Impossibile prenotare visite mediche, Asl totalmente bloccate, personale sanitario impossibilitato a garantire tutte le prestazioni, e cittadini sul piede di guerra. L'attacco hacker alla Regione Lazio sta continuando a produrre i suoi effetti, non solo sul piano informatico, ma sulla vita quotidiana delle persone, che non possono usufruire pienamente del servizio sanitario nazionale. E se le prenotazioni per i vaccini anti-covid dovrebbero tornare operative a breve, stessa cosa non si può dire per le prenotazioni delle visite mediche, che potranno essere effettuate di nuovo a partire dal 10/15 agosto.

Le indagini della polizia postale proseguono, e insieme a esse il tentativo di trovare la chiave di decriptazione, cercando di trovare similitudini con altri attacchi con ransomwere cryptolocker avvenuti in passato. Per ora, nulla di nuovo: accedere ai dati sembra impossibile. Ora a collaborare con la Polizia postale italiana ci sono anche Europol ed Fbi, oltre all'antiterrorismo e agli specialisti di reati informatici. Quello che è certo finora, è che a essere violato è stato il pc di un dipendente in smart working, che nel suo pc di casa aveva la password memorizzata per accedere al sistema. Sembra che non ci fosse nessun sistema di autenticazione a due fattori, come invece previsto in questi casi quando si usa la Vpn. Non è chiaro se al computer ci fosse lui o magari un familiare, che ha cliccato sul link inviato dai pirati informatici mentre stava navigando in rete, con l'accesso al sistema della Regione Lazio ancora effettuato.

Non è noto quanto gli hacker abbiano chiesto di riscatto alla Regione Lazio anche se, secondo quanto riportato da il Corriere della Sera, si potrebbe trattare di cinque milioni di euro in bitcoin. Non solo: secondo quanto riportato dal Tg1, qualcuno avrebbe cliccato sul link tor scritto nella schermata apparsa alla Regione Lazio – e condivisa da moltissimi media – e sarebbe partito il countdown per il riscatto. Resterebbero solo 72 ore di tempo prima che questo scada, dopodiché non è chiaro cosa accadrà: ossia se i dati saranno persi definitivamente, oppure no.

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