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Appicca incendi sotto la sede Rai, al Csm e al commissariato Viminale: “Sono stato accusato ingiustamente”

Un uomo di 43 anni perché accusato di aver appiccato incendi sotto la sede della Rai, all’esterno del Consiglio Superiore della Magistratura e davanti al Commissariato Viminale di Roma. Si sarebbe voluto vendicare perché era finito sotto processo per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali. E infatti avrebbe sostenuto di essere stato “accusato ingiustamente”.
A cura di Ilaria Quattrone
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La volante incendiata (Fra dal video di AdnKronos)
La volante incendiata (Fra dal video di AdnKronos)

Nella giornata di ieri, venerdì 25 luglio, è stato fermato un uomo di 43 anni perché accusato di aver appiccato incendi sotto la sede della Rai, all'esterno del Consiglio Superiore della Magistratura e davanti al Commissariato Viminale di Roma. Il 43enne si sarebbe voluto vendicare perché era finito sotto processo per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali. E infatti avrebbe sostenuto di essere stato "accusato ingiustamente".

E proprio a seguito di quel processo, avrebbe maturato la sua vendetta. Avrebbe prima appiccato un incendio fuori dalla sede Rai e poi all'esterno del Csm. Avrebbe poi provato a incendiare un'auto di servizio del ministero della Giustizia e un'auto della polizia. Le immagini delle videocamere di sorveglianza hanno permesso di risalire alla sua identità.

Nella giornata di ieri è stato poi arrestato dagli agenti della Digos a Ladispoli: è stato fermato proprio mentre stava cercando di cambiarsi i vestiti per cancellare possibili tracce. Dagli accertamenti, è poi emerso che il 9 luglio aveva presentato un esposto alla polizia per denunciare un abuso di cui sostiene di essere vittima. Il 10 luglio era stato poi fermato dopo aver provocato un incendio all'esterno del ministero della Giustizia. Dopo una denuncia, è stato poi accusato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali. Da qui, l'idea di provocare gli incendi.

Nel primo pomeriggio del 24 luglio ha dato fuoco a una tavoletta di legno vicino alla sede Rai di viale Mazzini, poi si è spostato davanti al ministero della Giustizia dove ha incendiato il contenuto di una busta che aveva messo sotto un'auto di servizio. Veicolo che è stato parzialmente danneggiato. Si è poi spostato in piazza Indipendenza, davanti alla sede del Csm, dove ha provato a incendiare una busta che conteneva lattine e bottiglie. Infine, davanti al Commissariato Viminale, dove ha incendiato e danneggiato un'auto della polizia. Adesso si trova in carcere a Civitavecchia.

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