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Antonello Ieffi assolto in Cassazione dall’accusa di turbativa d’asta per un carico di mascherine

L’imprenditore Antonello Ieffi è stato assolto da ogni accusa rispetto alla vicenda su un carico di mascherine “perché il fatto non sussiste”.
A cura di Alessia Rabbai
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Antonello Ieffi è stato assolto da ogni accusa "perché il fatto non sussiste" ed è innocente. Questa la decisione dei giudici della Suprema Corte di Cassazione il 25 febbraio del 2022 nei confronti dell'imprenditore quarantaduenne, che era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per il reato di turbativa d'asta. La vicenda che lo vedeva coinvolto inizialmente e rispetto alla quale è risultato completamente estraneo in via definitiva era quella legata ad un appalto dal valore di 15,8 milioni di euro per la fornitura di mascherine, durante la prima fase dell'emergenza sanitaria da Covid-19, merce che di fatto in Italia non è mai arrivata. Ieffi ha sempre dichiarato di aver agito con l'intenzione di “fare del bene al Paese in un momento drammatico”.

La gara d'appalto per mascherine mai arrivate

I fatti risalgono a marzo di due anni fa, quando l'Italia e il Mondo intero si trovavano alle prese con l'inizio della pandemia. Sono state settimane drammatiche, durante le quali i dispositivi di protezione individuale mancavano ed erano difficili da trovare anche per il personale sanitario in prima linea in corsia nella lotta contro il virus. In quel frangente all'aeroporto di Milano Malpensa sarebbero dovute arrivare tre milioni di mascherine provenienti da Gungzhou Baiyun in Cina. Un carico molto atteso, ma che invece di fatto non è mai arrivato. Il contratto è stato subito interrotto e quindi l'imprenditore ha dovuto risponderne, arrestato, rinviato a giudizio e finito a processo per la mancata consegna del carico, ma in definitiva è stato assolto da tutte le accuse relative alla vicenda che lo vedeva coinvolto.

L'imprenditore Ieffi ha motivato la mancata consegna spiegando con una comunicazione via email a Camera dei Deputati indirizzata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, alla Consip, all'ex ambasciatore di Italia in Qatar, alla protezione civile, alla Cassa Depositi e Prestiti e a Invitalia, che c'erano dei problemi organizzativi relativi al trasferimento della merce. In primo grado nei confronti di Antonello Ieffi era già caduta l'accusa di inadempimento nelle pubbliche forniture.

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