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‘Biglietti per lo stadio’ e la ‘pizza’: come i cugini Casamonica vendevano coca dalla finestra di casa

Sono stati arrestati due cugini appartenenti al clan Casamonica accusati di spaccio. I clienti li contattavano al cellulare, passavano i soldi sotto la serranda della finestra al piano terra della loro abitazione, e in cambio ricevevano le dosi di cocaina.
A cura di Natascia Grbic
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Uno squillo sotto casa, i soldi che passavano sotto la serranda e, come al distributore automatico, ecco l'erogazione del prodotto. Solo che invece di coca – cola o patatine, ecco arrivare la propria dose di cocaina. Due cugini appartenenti al clan Casamonica sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Roma Casilina con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti. Erano già stati arrestati entrambi nel 2021 nell'ambito della stessa operazione antidroga e si trovavano in carcere quando i carabinieri hanno notificato loro la convalida della custodia cautelare in carcere.

I due cugini utilizzavano come base per spacciare droga un appartamento al piano terra di via Calpurnio Fiamma al Tuscolano. In questo modo riuscivano a dare le dosi ai clienti senza dover uscire di casa, e riuscendo in questo modo a controllare l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine. Le persone che dovevano acquistare la droga si mettevano prima d'accordo con loro al telefono e poi, una volta arrivati, gli facevano uno squillo al cellulare. Per non disturbare le persone che abitano nel palazzo, i due cugini erano molto precisi su questo, specificando che non avrebbero dovuto citofonare. Una volta arrivati passavano i soldi sotto la serranda, e ricevevano in cambio la dose pattuita.

Nel caso di intercettazioni, avevano ideato delle parole d'ordine in modo da non farsi capire dai carabinieri. E così la droga diventava i ‘biglietti dello stadio, le birre fresche, le prenotazioni al ristorante, la pizza con i quattro formaggi'. "fanne 40! … e falla bona!", si sentiva dire dai clienti al telefono, molto probabilmente per indicare l'acquisto di una dose di cocaina. Nonostante tutte le ‘misure' di precauzione prese, i militari hanno notato lo stesso il via vai dall'abitazione e dato il via alle indagini, che hanno portato i due cugini in carcere.

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