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Ancora in fuga il killer di Miah Nahid, il benzinaio ucciso ad Ardea: è scappato con l’incasso

Chi ha ucciso Miah Nahid è ancora in fuga: i carabinieri stanno battendo tutta la zona per individuare la persona che, a bordo di una moto, è arrivata presso la stazione di servizio per rapinare il 35enne, che stava per andare in pausa pranzo.
A cura di Natascia Grbic
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Non si fermano le ricerche del killer di Miah Nahid, l'uomo di 35 anni accoltellato e ucciso ieri alla pompa di benzina Toil a Tor San Lorenzo, vicino ad Ardea. I carabinieri di Anzio hanno istituito da ieri posti di blocco in tutta la zona ma di chi ha sferrato quel colpo mortale ancora non c'è traccia. Un video ha ripreso la scena, dove si vede una persona arrivare a bordo di una moto alla stazione di servizio, scendere e tentare di rapinare Nahid. Il 35enne avrebbe reagito, rifiutandosi di consegnare l'incasso della giornata: e a quel punto il rapinatore lo ha accoltellato una volta, al cuore. Un fendente che è risultato fatale e che ha portato alla morte Miah Nahid in poco tempo. Per un'ora i soccorritori del 118 hanno provato a rianimarlo: alla fine si sono dovuti arrendere e dichiararne il decesso.

Le indagini sono tuttora in corso, il killer non è stato ancora arrestato. Miah Nahid viveva da quattro anni a Tor San Lorenzo, dove gestiva la stazione di servizio: era una persona ricordata da tutti come buona e gentile, un gran lavoratore. Lascia due figli e una moglie, che ieri è dovuta ricorrere alle cure mediche del 118: quando ha saputo della morte del marito si è sentita male, ed è stata portata via in ambulanza.

Nahid era arrivato in Italia dal Bangladesh diversi anni fa: aveva lavorato come cameriere a Roma, nella zona di Conca d'Oro, e poi a una stazione di servizio in viale Marconi. Si era poi spostato a Tor San Lorenzo, dove aveva preso in gestione la pompa di servizio. Una vita tranquilla la sua, condotta insieme alla moglie e ai due figli, di cui uno di pochi mesi. Tante le foto sui social che lo mostrano con la famiglia, tra gite fuori porta e momenti con i bambini, che spesso andavano a giocare proprio alla stazione di servizio, in modo da fargli compagnia. Una vita distrutta in pochi secondi, mentre stava per andare in pausa pranzo.

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