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Ambulanze in fila fuori all’ospedale di Tor Vergata: non c’è posto per i malati di Covid

A Tor Vergata otto ambulanze in fila nella notte. A bordo pazienti Covid che non possono entrare perché in ospedale non ci sono più posti in isolamento. Secondo i racconti fatti a Fanpage.it da medici e infermieri, il sistema sanitario della Regione Lazio è già in forte sofferenza, con lunghe attese negli ospedali.
A cura di Alessia Rabbai
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Le ambulanze con i pazienti Covid in fila al Policlinico di Tor Vergata
Le ambulanze con i pazienti Covid in fila al Policlinico di Tor Vergata

Coda di ambulanze davanti al Policlinico di Tor Vergata a Roma. Secondo quanto appreso da Fanpage.it e raffigurato nella foto, sarebbero stati otto i mezzi di soccorso con a bordo pazienti accertati Covid rimasti incolonnati nella di ieri all'esterno dell'ospedale, perché non c'erano più posti in isolamento. Aumentano i contagi di Covid-19 nel Lazio, martedì 20 ottobre con 1224 casi, di cui 625 a Roma e 321 nelle province. Nelle ultime 24 ore nell'intero territorio della regione si sono registrati cinque morti, mentre le persone guarite sono state 77.

"Presto una nuova ordinanza"

A fronte dei numeri sull'andamento dell'emergenza, l'assessore Alessio D'Amato ha annunciato che "è pronta una nuova ordinanza". Il sistema sanitario della Regione Lazio è già in forte sofferenza, secondo i racconti che ci arrivano da medici e infermieri. Pazienti ore e ore in pronto soccorso in attesa di un posto letto o in fila nelle ambulanze sono immagini che si registrano ormai un po' ovunque nella regione e preoccupano il personale sanitario.

"Al Gemelli situazione drammatica, mancano i posti letto"

Il direttore del reparto Medicina d’urgenza e Pronto soccorso del Policlinico Gemelli di Roma, Francesco Franceschi, intervistato da Fanpage.it ha raccontato il continuo peggioramento che si sta registrando negli ospedali della Regione Lazio: "La situazione che stiamo vivendo nel pronto soccorso è drammatica, siamo tornati ai numeri di marzo e aprile, per quanto riguarda gli accessi Covid". Franceschi ha spiegato che non sono solo i numeri a preoccupare, ma le condizioni peggiori registrate nei pazienti nelle ultime settimane: "Siamo tornati a rivedere casi gravi anche in età non avanzata, abbiamo anche cinquantenni ricoverati nel reparto di terapia intensiva".

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