All’ospedale Bambino Gesù di Roma Babbo Natale si cala dall’alto: lo spettacolo dei soccorritori del CNSAS

Imbraghi, funi e barba bianca: i tecnici del Soccorso Alpino scendono dal tetto del Bambino Gesù per regalare sorrisi ai bambini ricoverati.
A cura di Gabriel Bernard
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All'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma Babbo Natale non entra dal camino, ma si cala dal tetto del padiglione Giovanni Paolo II. I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) hanno indossato barba, cappello e vestito rosso. Poi, muniti di funi, moschettoni e imbraghi si sono calati per salutare i piccoli pazienti dell'ospedale.

Una volta a terra, uno dei soccorritori si avvicina a un bimbo e gli tende la mano: un cinque secco, sorriso contro sorriso.

"Lo potremmo chiamare un soccorso emotivo. La giornata di oggi è stata una grandissima emozione, vedere i sorrisi di quei bimbi e dei loro genitori. Natale è un momento particolare per pensare agli altri, e per noi, che facciamo i soccorritori per vocazione, questa giornata è un po' speciale, fuori dall'ordinario". Alessandro Grande, tecnico del CNSAS, descrive così quei momenti in cui, con la barba bianca al viso e il berretto di natale, si è calato salutando i piccoli ospiti del Bambino Gesù.

Uno dei Babbi Natale con uno dei bimbi presenti.
Uno dei Babbi Natale con uno dei bimbi presenti.

"Guarda c'è Babbo Natale", urla una bimba in braccio alla sua mamma, e tutti i piccoli in cura alzano gli occhi al cielo. E le mani che si alzano con le ditina che indicano le sagome rosse sospese nel vuoto. "Una giornata davvero importante che distrae i piccoli pazienti dalla loro malattia, costruisce quel qualcosa di magico così importante nella vita dei bambini. Ed è così anche per noi operatori che ci distendiamo un momento insieme a loro", afferma la dottoressa Lucia Celesti, Responsabile dell'Unità Operativa "Accoglienza e Servizi per la Famiglia" del Bambino Gesù.

Uno dei Babbi Natale con uno dei bimbi presenti.
Uno dei Babbi Natale con uno dei bimbi presenti.

Al termine della discesa gli uomini del CNSAS hanno montato una barella da soccorso e l'hanno caricata di doni per i bimbi per poi consegnarli nel cortile della ludoteca. E mentre i Babbi Natale consegnano i gadget, una bambina si avvicina e prova a tirare via la barba a un tecnico ridendo. Poi, tutta contenta, va via con il suo regalo. Un altro invece tenta lo scambio: una maschera in cambio dell'elmetto. È grande sulla sua testa e gli scivola un po' di lato, ma uno degli uomini del soccorso alpino lo sistema. E il cane da soccorso Faber prende crocchette in cambio di carezze.

"Operiamo ogni giorno per salvare vite in montagna e in ambienti impervi, quello di oggi non è un contesto così usuale per noi – afferma Roberto Carminucci, presidente del CNSAS Lazio, poi conclude – Ma lo facciamo con grande passione, ogni anno rispondono tutti a questa chiamata con tanta felicità e ci teniamo a non perdere nessun appuntamento".

Il cane molecolare Faber del soccorso alpino
Il cane molecolare Faber del soccorso alpino
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