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Allerta terrorismo a Roma dopo l’attentato a Mosca: il Viminale alza le misure di sicurezza

Oggi si riunisce il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il Viminale alza l’allerta terrorismo a Roma in vista della Pasqua, dopo l’attentato dell’Isis a Mosca.
A cura di Alessia Rabbai
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I controlli preventivi antiterrorismo dei Carabinieri nella Capitale
I controlli preventivi antiterrorismo dei Carabinieri nella Capitale

Il Viminale alza le misure di sicurezza anche a Roma, dopo l'attacco terroristico rivendicato dall'Isis al Crocus City Hall a Mosca, con 133 morti, tra i quali tre bambini e 152 feriti. Nella Capitale l'allerta è alta anche in vista della Pasqua, domenica prossima 31 marzo, ma non c'è ad oggi alcun allarmismo. È infatti atteso in città come ogni anno in concomitanza con la solennità religiosa un gran numero di turisti e fedeli. Oggi è in programma una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Il piano sicurezza ben collaudato già c'è, serve un confronto tra le forze dell'ordine, per proseguire saldi sulla stessa linea.

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Ad essere particolarmente attenzionati saranno i cosiddetti "obiettivi sensibili", ossia luoghi religiosi come San Pietro e Sinagoga, principali scali ferroviari, metropolitane ed aeroporti. Ma anche i principali luoghi della cultura, come l'area che ruota intorno al Colosseo e ai Fori Imperiali. L'attenzione verrà focalizzata per le strade della Capitale, all'interno delle strutture ricettive, che appunto si preparano ad ospitare migliaia di turisti in arrivo durante la Settimana Santa. Alle pattuglie ordinarie verranno affiancati i reparti speciali della Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri e sarà rafforzata la presenza degli agenti della polizia locale di Roma Capitale.

"Minaccia lupi solitari e reclutamento online"

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In Italia sono circa 28mila gli obiettivi sensibili, tra i quali 205 riconducibili ad Israele, nella maggior parte dei casi si tratta di sedi diplomatiche o centri religiosi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, circoscrive il pericolo: in Italia "la minaccia non è tanto quella di gruppi organizzati, credo che un gruppo" come quello che ha agito nell'attentato in Russia, "il quale non può non aver avuto una preparazione e dei supporti logistici, in Italia verrebbe intercettato prima" riporta Ansa. L'insidia starebbe invece nell'eventuale presenza di "lupi solitari", ciò che preoccupa è "il reclutamento online". Mantovano spiega che il sistema preventivo di monitoraggio lavora a pieno regime e che i dispositivi di osservazione e controllo sono già stati rafforzati il 7 ottobre 2023, a seguito degli attentati di Hamas in Israele.

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