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Aggredisce la moglie sbattendola contro il lavandino e la fa mordere dal pitbull

Venticinque giorni di prognosi per una donna azzannata dal pitbull del marito che glielo ha aizzato contro. Il 55enne è stato arrestato e portato in carcere.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Ha aggredito la moglie e l'ha fatta modere dal suo pitbull, che l'ha azzannata più volte alle gambe. Un cinquantacinquenne è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori e portato nel carcere di Pesaro. L'episodio di violenza, l'ultimo di una lunga serie di quelli subiti dalla donna e dai suoi due figli, si è verificato alla Vigilia dello scorso Natale. La scena è avvenuta davanti al figlio e alla sorella di lei, i quali sono intervenuti per fermare il cane e sono rimasti feriti a loro volta, stessa cosa vale per la figlia con il suo fidanzato. Per tutti è stato necessario ricorrere a cure mediche in ospedale. Medicati per le lesioni riportate, sono stati refertati con una prognosi di venticinque giorni.

Presa a pugni e a calci dal marito e sbattuta contro il lavandino

Secondo quanto ricostruito il ferimento si inserisce in una spirale di violenze messe in atto dall'uomo che andava ormai avanti da tempo e del quale vittime erano i suoi famigliari. La figlia infatti, appena maggiorenne, è andata a convivere con il fidanzato, ma per la mamma e il fratello, minore di 14 anni, i maltrattamenti sono continuati. La donna dopo essere stata medicata e dimessa dall'ospedale ha deciso di denunciare il marito.

Azzannata dal cane refertata con una prognosi di 25 giorni

Ai carabinieri la donna ha raccontato che l'uomo l'ha aggredita rientrato a casa in stato di alterazione dopo un pranzo con gli amici. L'ha afferrata con forza facendole sbattere la testa contro il lavandino e l'ha colpita prendendola a pugni su tutto il corpo. Poi le ha aizzato contro il cane, l'ha azzannata più volte alle gambe. I militari hanno raccolto le informazioni e le hanno inviate in Procura. L'Autorità Giudiziaria considerando il comportamento dell'uomo e il pericolo di recidiva, ha ritenuto necessario disporre la misura della custodia cautelare.

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