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Scontro tra aerei militari a Guidonia, ultime news

Incidente aereo a Guidonia, cos’è successo ai piloti: le ipotesi su guasto tecnico ed errore umano

Continuano le indagini della polizia scientifica per comprendere le cause dell’incidente aerei avvenuto ieri mattina a Guidonia in cui sono morti i piloti: il colonnello Cipriano e il maggiore Meneghello.
A cura di Beatrice Tominic
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Stavano svolgendo un'esercitazione quando si sono scontrati in volo e sono precipitati a Guidonia, alle porte della capitale: continuano le verifiche sui due aerei militari, modello Siai Marchetti 208, caduti nella mattinata di ieri, martedì 7 marzo. Gli inquirenti stanno cercando di capire le ragioni che hanno portato allo schianto dei due velivoli al suolo: nell'incidente hanno perso la vita il colonnello Giuseppe Cipriano, di 48 anni e il maggiore Marco Meneghello.

Sono molte le ipotesi prese in considerazione in queste ore: non si escludono quelle di un improvviso guasto tecnico, un errore di manovra o la possibilità che uno dei due piloti abbia avuto un malore mentre si trovava in volo. Oltre alla polizia scientifica, sul posto da ieri, sta indagando sull'incidente anche la stessa Aeronautica.

Non appena avvenuto lo schianto, sui luoghi in cui si sono schiantati gli aerei, a circa 200 l'uno dall'altro, sono arrivati i soccorsi, fra cui 118 per eventuali ulteriori feriti (che, fortunatamente, non ci sono stati), i vigili del fuoco, i carabinieri della vicina stazione di Tivoli e la polizia. Sono continuati fino a tarda sera, inoltre, i rilievi degli agenti della scientifica: sono loro che dovranno fare chiarezza sui motivi che hanno causato l'incidente.

Cosa è successo a Guidonia, in corso le indagini

Per fare chiarezza saranno acquisite le comunicazioni radio fra i quattro piloti, i due degli aerei che si sono schiantati e quelli in voli sugli altri due aerei che partecipavano all'addestramento, e quelli con la torre di controllo. Sotto esame anche gli spostamenti gps dei velivoli per comprendere la traiettoria e la distanza fra loro: i Siai Marchetti 208 sono velivoli piccoli, con una cabina composta di 4 posti che, però, viaggiano senza paracadute e scatola nera. Sulla vicenda sta indagando anche l'aeronautica.

"Il velivolo precipitato sulla macchina era pilotato dal maggiore Marco Meneghello e l'altro velivolo era pilotato dal tenente colonnello Giuseppe Cipriano: erano due piloti esperti, da diversi anni erano assegnati al 60esimo stormo", ha dichiarato Silvano Frigerio, generale di squadra aerea e comandante delle scuole dell'Aeronautica. Poi ha confermato l'ipotesi dello scontro poco prima dell'atterraggio: "Quella fase prevede di portarsi in condizioni a vista sulla testata della pista per poi procedere all'atterraggio: possiamo supporre che la collisione sia avvenuta in quel momento. L'ipotesi è che ci sia stata una collisione in volo ma le cause della collisione sono tutte da appurare".

La dinamica dell'incidente aereo

I due aerei militari, che fino a qualche settimana fa avevano trasportato gli e le studenti delle scuole superiori di Forlì per il corso di cultura aeronautica organizzato per il centenario dell'Aeronautica Militare, appartenevano al 60° Stormo di Guidonia. I due velivoli coinvolti sono partiti per l'addestramento verso le ore 11, insieme ad altri due mezzi della flotta, fortunatamente non rimasti coinvolti nell'incidente: lo scontro è avvenuto circa 45 minuti più tardi. Uno si è schiantato in un campo poco distante dalla pista di atterraggio, mentre l'altro in una delle vie di Colle Fiorito, frazione di Guidonia, in pieno centro abitato: sembra che sia riuscito ad evitare i palazzi soltanto grazie ad un'ultima disperata manovra del pilota.

Lo scontro prima dell'atterraggio

Lo scontro fra i due velivoli è avvenuto a circa 1,5 chilometri dalla pista di atterraggio, a 500 metri di altezza, cioè 1500 piedi. I due aerei coinvolti nell'incidente avevano i numeri identificati 3 e 4, gli altri due aerei coinvolti nell'addestramento 1 e 2: l'incidente è avvenuto mentre stavano effettuando una virata in attesa del loro turno di atterraggio, mentre gli altri due stavano già rientrando. È stato in quel momento che si sono scontrati, quello guidato dal colonnello Cipriano ha perso un'ala ed è precipitato nel campo. L'altro ha continuando a viaggiare, totalmente fuori controllo: soltanto grazie alla virata del maggiore Meneghello, che ha fatto di tutto per raggiungere la strada, è stato possibile schivare i palazzi ed evitare il peggio.

La virata del pilota Meneghello per schivare i palazzi

Come anticipato, è soltanto grazie alla prontezza del maggiore Meneghello che è stato possibile evitare il peggio. Secondo quanto raccontato dai testimoni, il velivolo ha sorvolato parte del centro abitato. Probabilmente, accortosi che rischiava di precipitare sui palazzi, il maggiore si è impegnato a schivare le palazzine per evitare che altre persone potessero restare coinvolte nell'incidente: sarebbe potuta essere una strage.

"Dalle prime ricostruzioni possiamo ipotizzare che il velivolo caduto nella strada del centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi", ha dichiarato il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto.

Le dichiarazioni dei testimoni

Questa accortezza è stata chiara a cittadini e cittadine fin da subito: "Ha centrato l'asfalto, deve aver fatto qualcosa per evitare i palazzi", hanno dichiarato alcuni. "Quando è atterrato abbiamo provato a salvarlo, ma l'aereo è scoppiato e non c'è stato nulla da fare", hanno aggiunto altri.

"Stavo andando a prendere la macchina quando ho sentito gli aerei passare sopra di me, poi un tonfo – ha raccontato a Fanpage.it un'altra persona – Dopodiché l'altro aereo ha iniziato a fare tante piroette e si è schiantato al suolo: c'era molto fumo nero".

Un altro ancora ha parlato di un'ombra nera: "Stavo aprendo la macchina quando l'ho vista, mi trovavo sul luogo dello schianto, sicuramente anche la mia auto è rimasta coinvolta: mi sono subito allontanato, poi ho visto solo fuoco".

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