video suggerito
video suggerito

Accusato di aver picchiato un ragazzo, la difesa di 1727 Wrldstar: “Non ero io, stavo girando un video hard”

Algero Corretini, noto sui social come 1727 Wrldstar, è imputato in un processo con l’accusa di aver picchiato brutalmente un ragazzo a Trastevere, rompendogli la mandibola: “Non ero io, stavo girando un video hard a casa”.
A cura di Natascia Grbic
80 CONDIVISIONI
Immagine

"Non ho menato nessuno, quel ragazzo non l’ho mai visto in vita mia. Anzi, quella sera non ero nemmeno in giro: abbiamo ordinato dello champagne su Just Eat con la mia ex e abbiamo fatto una diretta social mentre avevamo rapporti sessuali, è tutto online". A dirlo, durante un'udienza del processo che lo vede imputato con l'accusa di aver picchiato un ragazzo di 26 anni, è l'influencer 1727 Wrldstar, al secolo Algero Corretini. Personaggio discusso, noto alle forze dell'ordine per i suoi comportamenti violenti – in primo grado è stato condannato a quattro anni per aver selvaggiamente picchiato la sua ex – il ragazzo si è difeso dicendo di non essere stato lui a picchiare quel ragazzo nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2020. E che, anzi, stava girando un video con la sua ragazza di allora.

A riportarlo è la Repubblica. Corretini è accusato di aver picchiato brutalmente un 26enne a Trastevere, insultandolo con epiteti razzisti e rompendogli poi una mandibola. La vittima, ricoverata in ospedale, è stata poi dimessa con una prognosi di trenta giorni. E si è detta sicura che a picchiarlo è stato proprio lui, 1727 Wrdlstar.

“Ero insieme a tre amici – aveva dichiarato il 26enne durante il processo – a un certo punto arriva un gruppetto: mi tirano una sigaretta e ci insultano. Poi mi hanno dato un pugno. Ho incassato il colpo e ho detto che ce ne andavamo, ma è arrivato il secondo cazzotto che mi ha rotto la mandibola. Il gruppo era capeggiato da questo in camicia giallo oro, capello corto, tutto tatuato".

Non si sarebbe trattato però, secondo quanto asserisce la difesa, di Algero Corretini, che nega proprio di essere stato a Trastevere e di essere, anzi, vittima di uno scambio di persona. “L’imputato – hanno dichiarato a la Repubblica gli avvocati della difesa, Salvatore e Federico Sciullo – ha tirato fuori un alibi oggettivo, che dimostra che quella sera lui era a casa e non dove è avvenuta l’aggressione. È lo scotto della notorietà".

80 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views