Accerchiano un ragazzo, lo colpiscono con una bottiglia di vetro e gli strappano via la collana: un fermo

Paura a Trastevere, a piazza Trilussa, dove nelle sere scorse un gruppo di ragazzi ha accerchiato, aggredito e derubato uno studente. Il gruppo ha notato il giovane, soprattutto la sua collana d'oro intorno al collo, mentre si trovava con alcuni amici. Così, mentre uno ha iniziato a intrattenersi con gli amici, gli altri quattro hanno accerchiato il giovane fino a spingerlo a terra, per strappargli la catenina. Ma non ci sono riusciti. Hanno provato a sottrargli il marsupio, ma anche questa operazione ha avuto esito negativo. Il giovane è riuscito a scappare, ma è stato inseguito. E, infine, derubato e picchiato.
Accerchiano un giovane a Trastevere: cosa è successo
I fatti, come anticipato, sono avvenuti qualche sera fa in uno dei quartieri più famosi della movida della Capitale. Una volta tentata la prima rapina, lo studente, un ventiduenne, è riuscito a scappare. Ma il gruppo di malviventi è riuscito a raggiungerlo in breve tempo. Lo hanno colpito con una bottiglia di vetro e preso a calci. Una volta aggredito, sono riusciti a sottrargli il bottino che avevano preso di mira e a scappare.
Il giovane, uno studente di 22 anni, ha immediatamente sporto denuncia alla polizia di Stato. Gli agenti hanno subito iniziato a cercare di rintracciare il gruppo e hanno passato al vaglio le videocamere della zona. Dalle registrazioni sono riusciti a ottenere un "primo piano" di uno degli aggressori: una sorta di identikit di un altro ragazzo, ventitreenne, bloccato una settimana dopo dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto.
Il fermo del ventitreenne
Successivi riscontri hanno poi permesso di associare il volto del ventitreenne bloccato su Ponte Sisto a quello ripreso dalle videocamere. Anche l'abbigliamento risultava corrispondere a uno dei quattro aggressori. Così per il ventitreenne, di origine tunisina, è subito scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.