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Abbiamo documentato come un medico di base si rifiuta di prescrivere anticoncezionali: “Sono obiettore”

Giulia ci racconta di essersi vista negare la ricetta della pillola anticoncezionale da un medico di base a Roma. “Sono un obiettore di coscienza, non prescrivo anticoncezionali”, le ha detto una dottoressa rimandandola a casa senza il farmaco. Siamo tornati nello studio medico con una telecamera nascosta e ci siamo sentiti dare la stessa risposta. Ma non prescrivere la pillola è un abuso in assenza di motivi medici.
A cura di Simona Berterame
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"Avevo bisogno del rinnovo della ricetta della pillola anticoncezionale, un farmaco che assumo ormai da anni. Ma quando mi sono recata nello studio del mio medico di base ho trovato una sostituta che si è rifiutata di prescrivermi la pillola. Sono un obiettore di coscienza, mi ha detto". Inizia così il racconto di Giulia (nome di fantasia), una ragazza romana che ha deciso di raccontarci questo episodio protetta dall'anonimato.

"Non mi sono resa conto subito dell'ingiustizia che stavo subendo – ammette la ragazza – lei mi ha suggerito di tornare il giorno dopo e rivolgermi al mio medico titolare e così ho fatto. Ora però ho capito di aver subito un torto, un abuso". Ci siamo recati nello stesso studio medico, con una telecamera nascosta, per verificare quanto ci aveva riferito. Appena varcata la soglia e chiesto il farmaco, la segretaria ci blocca spiegandoci che la dottoressa è un obiettore non può farci quella ricetta, ma chiediamo di poter parlare lo stesso con lei.

Una volta soli, chiediamo di poter avere la ricetta per la pillola anticoncezionale e riceviamo un netto rifiuto: "Sono un obiettore di coscienza, non prescrivo gli anticoncezionali". Davanti alle nostre domande perplesse rincara la dose aggiungendo che "non c'è informazione purtroppo su questo argomento, non danno informazioni alla donne sugli effetti collaterali di questi farmaci. Gli anticoncezionali fanno molto male alle donne".

Non prescrivere la pillola anticoncezionale è un abuso

Ma è possibile appellarsi all'obiezione di coscienza quando parliamo di anticoncezionali? La risposta è no. Infatti il medico o il farmacista non può fare ricorso all'obiezione neanche in riferimento alla pillola del giorno dopo (contraccezione di emergenza da assumere entro 72 ore dal rapporto a rischio), figuriamoci in caso di contraccettivi.  La legge 194 all'articolo 9 stabilisce che un medico può rifiutarti si praticare un aborto,  specifica però che si è esonerati dalle "attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l'interruzione della gravidanza", ma non dall'assistenza che precede e segue l'intervento. Nel caso dei contraccettivi non è in corso nessuna gravidanza, quindi non viene assolutamente messo in atto un aborto e quindi il personale sanitario non può fare nessuna obiezione.

"Mi stupisce molto sentire che un collega ha dato una risposta del genere, è la prima volta che lo sento", afferma Silvana Agatone, ginecologa e presidente dell'associazione Laiga 194. Le abbiamo mostrato la testimonianza di Giulia e la nostra verifica con la telecamera nascosta e non riesce a credere a quello che sente. "Quello che dice è assolutamente illecito e non scientifico e non c'è nessuna obiezione di coscienza da poter fare in questo caso". Infine la dottoressa Agatone ci spiega come può rispondere una donna se dovesse trovarsi in una situazione simile a quella raccontata da Giulia. "Siamo di fronte ad un illecito quindi si possono chiamare le forze dell'ordine per far valere i propri diritti – spiega – oppure in alternativa si può segnalare il medico obiettore sul sito Obiezione respinta, un portale nato anni fa dove vengono segnalati su una mappa consultori, medici e farmacisti obiettori e non".

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