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Si finge regista, organizza finti casting e violenta 12 donne: chiesti 9 anni per Claudio Marini

Rischia quasi dieci anni di carcere Claudio Marini, il cinquantenne che si fingeva regista e poi abusava delle candidate durante finti provini per film inesistenti.
A cura di Beatrice Tominic
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La pm Claudia De Cecilia ha chiesto nove anni di carcere con l'accusa di violenza sessuale per Claudio Marini, il finto regista che organizzava casting fittizi per film inesistenti e poi abusava delle attrici candidate. A raccontare come si svolgevano i finti provini sono state proprio le ragazze, aspiranti attrici, che decidevano di prendere parte ai casting. Marini si fingeva un importante regista e, proprio durante uno dei provini del film, convinceva le aspiranti attrici a spostarsi a casa sua: è lì che, con più ragazze, provava ad avere un rapporto intimo.

Sarebbero almeno 12 le ragazze che hanno accusato Marini di violenza sessuale: 4 a Milano e 8 a Roma. Dopo numerose udienze rimandate (e Marini in libertà), è arrivata la richiesta della pm che chiede 9 anni di carcere nei confronti del finto regista e produttore ciociaro.

L'arresto di Claudio Marini nel 2020

Le prime denunce sono arrivate nel 2020 da parte di otto ragazze sotto i venti anni: i finti provini, con i tentativi di stupro, sarebbero avvenuti fra l'ottobre 2019 e l'estate 2020.

Marini adescava le ragazze con annunci pubblicati sui social, rivolti a ragazzi e ragazze di un'età compresa fra i 15 e i 30 anni, nel Lazio e in tutta Italia. "Casting ragazzi e ragazze (15-30 anni) per il film "Miele amaro" che sarà prodotto dalla FT Production, riprese da stabilire tra gennaio ed aprile 2020 nella regione Lazio, uscita film autunno 2020 – si leggeva negli annunci online – I ruoli sono tutti retribuiti. Casting in tutta Italia a partire da ottobre 2019. Trama: amori, intrighi e rivalità che faranno tirare fuori il peggio ai protagonisti". Stesse tematiche venivano trattate anche in altre pellicole fittizie come "La forza dell’amore" o "Giochi pericolosi", che avrebbero fatto da veri e propri trampolini di lancio per la carriera delle aspiranti attrici.

Gli abusi alle candidate

Una volta finita la prima parte del colloquio, Marini proponeva alla candidata di seguirlo a casa sua (o in un locale che presentava come "suo ufficio"). Una volta spostati in un luogo appartato, il finto regista iniziava a molestare la vittima, baciandola prima e poi cercando di consumare un rapporto intimo. Secondo le ricostruzioni delle ragazze, sembra che tutte abbiano fatto in tempo a scappare e, una volta fuori, a denunciare il regista che oggi si trova sotto processo e rischia quasi dieci anni di prigione.

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