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Si finge un regista, organizza finti casting e abusa di un’aspirante attrice: a processo un 50enne

Un cinquantenne che si è finto un regista e produttore cinematografica organizza finti casting per abusare di aspiranti attrici e finisce a processo: la prossima udienza è fissata per il 7 settembre.
A cura di Beatrice Tominic
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È stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale il cinquantenne che si spacciava per un noto regista e produttore cinematografico e che, con questa scusa, aveva invitato un'aspirante attrice a provare una scena hot del copione del presunto film "Miele Amaro" nel suo appartamento.

Come si legge in un articolo de Il Messaggero, il 50enne Claudio Marini, ciociaro che risiede a Roma, attualmente è in misura cautelare al carcere di Regina Coeli per contestazioni simili. Sono, infatti, in totale 8 le ragazze, fra i 23 e i 29 anni, che hanno rivolto nei suoi confronti sempre le medesime accuse: nel maggio dello scorso anno era stata già richiesta una relazione sul suo stato psicofisico mentre lo scorso settembre è stata accolta la richiesta degli avvocati per la disposizione dei domiciliari con il braccialetto elettronico.

La prossima udienza sul caso è stata fissata al prossimo 7 settembre al Tribunale di Roma: la ragazza abusata, una ventenne romana, si è dichiarata parte civile a processo.

L'annuncio e il primo colloquio

La vicenda ha inizio all'inizio del mese di dicembre del 2019, quando la ragazza, allora ventenne, ha deciso di rispondere ad un annuncio online per selezionare giovani attrici presente su un sito specializzato, iscrivendosi ai provini. È proprio per effettuare il primo step di selezione che il cinquantenne invita la ragazza negli uffici del "Pick Center" di piazza Marconi, nel quartiere Eur. In questa occasione, il 50enne si presenta come un noto regista e produttore cinematografico e inizia quello che sembrava essere un vero e proprio incontro professionale, esaminando il curriculum della candidata e descrivendo il film per cui stava svolgendo i casting. Una volta concluso l'incontro, infine, il 50enne le avrebbe comunicato l'esito del colloquio: essendo positivo, si sarebbero presto rivisti per una seconda selezione.

Il secondo colloquio e l'abuso

A seguito di questo primo colloquio, con esito positivo, il 50enne avrebbe dato appuntamento per un secondo provino. I due si sarebbero trovati davanti al McDonald della fermata della metropolitana della linea B1 di Sant'Agnese Annibaliano. Anche a questo secondo appuntamento la ragazza si sarebbe presentata puntuale e sarebbe salita in automobile con il fantomatico regista per raggiungere, insieme, il suo appartamento.

Una volta saliti in casa, le avrebbe chiesto di interpretare alcune scene hot ambientate in un locale secondo il copione. La ragazza avrebbe provato a recitare fino a quando, però, la situazione non sarebbe diventata davvero molto ambigua. Il 50enne, dopo essersi offerto come attore per un bacio di scena, le avrebbe detto: "Baciami, fa parte del copione". Come dichiarato nel corso dell'articolo de Il Messaggero, il 50enne avrebbe indotto la vittima a "compiere atti sessuali contro la sua volontà tali da impedire una pronta reazione di difesa", dopo essersi sostituito ad un produttore cinematografico e regista.

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