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Rapine, pestaggi e spaccio di droga: gli affari della gang della Roma bene capeggiata da un liceale

Coetanei minacciati di morte e picchiati, chi aveva debiti era costretto a spacciare per loro. Gli affari di una banda di giovanissimi e insospettabili ragazzi di Roma Nord.
A cura di Emilio Orlando
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Immagine di repertorio
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"Mi dicevano che li avevano già ammazzato parecchia gente e che se non gli portavo i soldi mi avrebbero buttato di sotto". Comincia così la denuncia alla polizia di Frascati, presentata da un diciassettenne che era stato pestato a sangue, dopo che aveva subito diverse estorsioni da parte di una gang di coetanei. Tra le violenze a cui era stato sottoposto, c'era quella di essere stato costretto a spacciare hashish per conto dei suoi aguzzini per farli rientrare di un debito di 1.550 euro che aveva contratto con loro.

Le indagini, che i magistrati di Velletri, hanno delegato alla squadra mobile di Roma e al commissariato dei Castelli Romani hanno fatto emergere uno spaccato inquietante, fatto di botte, pestaggi e violenze che vedevano protagonisti ragazzini. Spedizioni punitive, raid sotto le loro abitazioni. In un caso, una vittima è stata portata in taxi, in una località isolata di Grottaferrata chiamata "Il Vallone", dove è stata pestata per due ore perché era andato dai carabinieri a denunciare.

Dopo le indagini, nella rete della polizia sono finiti, i ventenni Federico Conversi e Manfredi Morra, Umberto Attila Ferreira Cavaliere di 21 anni, Marco Fruttaldo, classe 1971, Alina Catalin Dumitre, cittadina romena nata nel 2003 e il ventiduenne Tommaso Salvadori Sive Gesuà. Per tutti le accuse vanno dallo stalking, alla rapina, alle minacce, fino alla tentata estorsione e allo spaccio di droga.

Federico Conversi, studente all'ultimo anno di liceo, è considerato il capo della banda. Le violenze venivano riprese e ritraevano Manfredi Morra, liceale anche mentre puntava un coltello alla gola ad una vittima di soli quindici anni. in una intercettazione telefonica, dove Federico Conversi, si confida con un amica dice: "C’avevo 15 anni, i sordi giravano a Frascati, sembravamo i re, io, Manfredi, Alin, proprio bei tempi, spogliavamo la gente, ma mi sono fatto arrestare". Proprio Manfredi Morra, che aveva creato un canale di Instagram chiamato "El.piombo", gestiva un business di droga molto fiorente.

Quando venne arrestato dalla polizia municipale di Roma ad aprile del 2022 perché spacciava hashish a Corso Francia, gli agenti trovarono a casa sua, in via di Vigna Stelluti,  nove mila euro in contanti, una macchinetta conta soldi automatica, droga e armi come teaser e tirapugni e una pistola a salve. Gli incontri tra  componenti della banda della Roma bene avvenivano in un salottino, in stile narcos, con poltrone in pelle sfarzose e pareti a scomparsa per entrare in altri ambienti. La polizia ha sequestrato anche gli smartphone dove c'erano sette video delle violenze inflitte alle loro vittime.

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