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Roberto Saviano all’attacco del Movimento 5 Stelle: “Stampella della xenofobia di Matteo Salvini”

Roberto Saviano torna a tuonare contro Matteo Salvini, questa volta non lo fa dalle colonne della sua rubrica su Fanpage ma dal palco allestito in Parco Sempione in occasione dell’evento promosso dal comune di Milano.
A cura di Redazione
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Lo scontro a distanza tra Roberto Saviano e Matteo Salvini è continuato oggi a Milano. Nel corso della "tavolata solidale" organizzata dal Comune di Milano lo scrittore è intervenuto dal palco per parlare di quello che sta accadendo in queste ore che lo vedono al centro del dibattito pubblico per le sue posizioni sui migranti espresse nella sua rubrica per Fanpage "My Way" che gli sono costate la replica da parte del Ministro degli Interni Matteo Salvini che è arrivato a chiedere che si valutasse l'ipotesi di togliere la scorta allo scrittore campano.

Dal capoluogo lombardo ha replicato di nuovo al leader della Lega sul tema della scorta: "Improvvisamente diventi bersaglio. E la scorta diventa un elemento su cui misurarsi. E' terribile che un ministro parli pubblicamente di protezione, sono temi delicatissimi. Non puoi non sapere l'abc del tuo mestiere", per poi proseguire sul tema dei 50 milioni di rimborsi elettorali del partito nordista:  "Sa che più la spara grossa più ha consenso. La sua strategia è toccare tutto ciò che sui social ha picchi, dai migranti ai vaccini: segue tutto, ma in realtà non approfondisce mai nulla. È solo teatro, sono solo balle, solo propaganda" e ancora "dovrebbero ricordare ogni volta a Salvini i 50 milioni di euro rubati dalla Lega allo stato italiano. E' una sentenza definitiva della Cassazione, quella sui rimborsi elettorali falsi. Perché non creiamo un restitution day. Restituisca i soldi, poi inizi a parlare".

Roberto Saviano leader della sinistra

Nel corso dell'intervento in Parco Sempione ha anche chiarito la sua posizione circa un'eventuale "discesa in campo": "Mi chiedono sempre perché non diventi leader? Non c'è bisogno di un leader che va su e poi va giù ma di una comunità perenne, di protezione: è difficile ma si può e si deve fare".

L'attacco anche al Movimento 5 Stelle

"I 5 Stelle stampella di un partito xenofobo" e poi ancora "ora si dicono parole come ‘Aiutarli a casa loro': suggestivo. Ma questa risposta nasconde qualcosa di ambiguo. A casa loro significa lontano da me. Fuori dagli occhi. Non c'è nulla, in realtà, che sostenga il progetto del governo" e infine sul tema del ‘censimento delle popolazioni gitane: "Censire i rom? Dirlo con quei toni, senza approfondire mai, perché il suo gioco è quello, vuol dire lasciare intendere il gioco della stella, il marchio. Significa voglio le liste"

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