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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, Nicola Zingaretti: “Non lo abolirei, è una misura contro la povertà”

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, esprime un giudizio a sorpresa sul reddito di cittadinanza, spiegando che si tratta di una misura che non cancellerebbe: “Io non abolirei il reddito di cittadinanza. Ma farei anche altre politiche per il lavoro. Il reddito di cittadinanza può essere corretto ma è una politica contro la povertà. Oggi in Italia mancano politiche per creare lavoro e sviluppo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, attacca il governo e il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, durante la registrazione della trasmissione Quarta Repubblica, che andrà in onda stasera su Rete 4. “Salvini pagherà un prezzo enorme, perché fa tante promesse ma in realtà sta portando l'economia di questo paese al disastro”, afferma il segretario dem. “Io non credo che bisogna chiedersi quanto ci metteranno gli italiani a rendersene conto. Io credo che saremo chiamati tutti tra qualche settimana a salvare l'Italia”, aggiunge.

Zingaretti non parla solo di Salvini, ma si concentra anche sul reddito di cittadinanza, la misura introdotta per volontà del Movimento 5 Stelle: “Io non abolirei il reddito di cittadinanza. Ma farei anche altre politiche per il lavoro. Il reddito di cittadinanza può essere corretto ma è una politica contro la povertà. Oggi in Italia mancano politiche per creare lavoro e sviluppo”. Altro tema è quello della quota 100, l’anticipo pensionistico voluto dalla Lega: “Quota 100 cadrà il prossimo anno perché la taglieranno loro, non ci sono i soldi per finanziarla”. E, ancora, il segretario del Pd risponde a una domanda sulla possibilità di ripristinare l’articolo 18: “Così no, non è la priorità. Andrebbe riformato il mercato del lavoro”.

Per il presidente della Regione Lazio, comunque, il focus resta quello sul governo e, in particolare, su Matteo Salvini: “È molto bravo a raccontare i problemi. Peccato che non riesca a risolverli i problemi…”. E fa poi un passo in avanti, pensando a cosa fare in caso di crisi di governo: “Se si dovesse arrivare alla crisi, convocato dal presidente della Repubblica chiederò che siano gli italiani a decidere chi deve guidare il Paese”. Ciò che esclude, comunque, è un “dialogo con il M5s perché non lo vogliono loro e perché dobbiamo tornare a votare”. E parlando ancora della maggioranza, Zingaretti conclude facendo riferimento al caso Siri: “Il governo si sostiene su una maggioranza di parlamentari. Se la maggioranza dei parlamentari Cinque Stelle dice che se ne deve andare, allora Siri se ne deve andare”.

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