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Rapine con stupro e omicidio a Perugia: arrestati due romeni

Una banda di romeni arrestata con l’accusa di aver svaligiato una villa e ucciso un 38enne a Perugia. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire possibili collegamenti tra due episodi simili avvenuti nella periferia del capoluogo umbro.
A cura di Carmine Della Pia
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Rapine a Perugia, arrestata banda di romeni

Sembra avvicinarsi ad un epilogo la ricerca dei balordi autori di rapine messe a segno a Perugia. Questa mattina i carabinieri del Comando provinciale della città hanno fermato due romeni ritenuti responsabili dei colpo messi a segno Perugia negli ultimi due mesi. In una villetta di Resina, in periferia, una 54enne di origini sudamericane fu stuprata da uno dei rapinatori, mentre l'altro svaligiava l'abitazione rubando preziosi e beni per un valore di circa 20mila euro, oltre ad una pistola calibro 9. All'inizio di marzo, Luca Rosi, bancario di 38 anni, fu ucciso proprio con una calibro 9 a Ramazzano, a pochi chilometri da Resina, nel corso di un'altra rapina. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire entrambi i casi, e non escludono, a questo punto, che vi siano ulteriori collegamenti.

Rapina e stupro a Resina – Al 10 marzo scorso risale l'arresto di un romeno, gravemente indiziato di essere il basista della rapina avvenuta a Resina. Questa mattina, due romeni sono stati fermati a Gorizia con l'accusa di aver partecipato al colpo avvenuto lo scorso 3 febbraio. Nella villetta di Resina era presente anche una ragazzina di 14 anni. Uno dei balordi aveva violentato una donna di 54 anni, suocera del proprietario dell'abitazione, in quel momento assente. La vittima aveva pagato così il tentativo di opporsi all'esplicita richiesta dei rapinatori, ovvero farsi consegnare la chiave della cassaforte. Tra i beni rubati, anche una pistola calibro 9.

Ramazzano, 38enne ucciso davanti al nipotino – I due romeni arrestati questa mattina a Gorizia potrebbero essere gli autori della rapina avvenuta il 3 marzo scorso a Ramazzano, periferia del capoluogo umbro. Nel corso del furto, il bancario Luca Rosi, 38enne, aveva tentato di difendere la compagna, presente in quel momento in casa, da una possibile violenza. A quel punto, uno dei malviventi aveva colpito l'uomo sparando 5 proiettili da una calibro 9, la stessa arma rubata a Resina. L'omicidio era avvenuto alla presenza di un bambino di soli 9 anni, nipote della vittima.

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