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Processo Concordia, è il giorno di Schettino: “Procura chiederà oltre 20 anni”

Oggi in aula a Grosseto parla Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia naufragata nel gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio.
A cura di Susanna Picone
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È arrivato il giorno della verità per Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia naufragata la notte del 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio. Oggi Schettino sarà in aula a Grosseto per rispondere alle domande delle accuse. È un’udienza molto attesa, probabilmente decisiva per ricostruire la notte del tragico naufragio della Concordia che causò 32 vittime, numerosi feriti e danni ingenti. Secondo quanto comunicato dai suoi avvocati, Schettino attende di poter parlare. “Il comandante non vede l'ora di essere in aula. È suo interesse presentarsi”, ha detto ai giornalisti uno dei suoi difensori, Donato Laino, in una pausa dell'ultima udienza ricordando la volontà già espressa più volte dall'imputato di volersi difendere dalle accuse. Francesco Schettino risulta indagato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, naufragio colposo e altri reati. Dopo l'estate Francesco Schettino non si è più presentato alle udienze del processo sul naufragio della Costa Concordia in corso a Grosseto, a differenza del passato quando invece non ne aveva saltata nessuna.

Processo Costa Concordia, le nuove prove in vista dell’esame di Schettino

In vista dell’esame di Schettino la procura di Grosseto ha depositato nuovi atti processuali mettendoli a disposizione di difesa e parti civili. Tra questi c'è un'intervista televisiva fatta dallo stesso comandante della Concordia all'Isola del Giglio la mattina dopo il naufragio, quando ancora non era stato arrestato come responsabile del disastro. Sono cinque i nuovi atti depositati dalla procura: si tratta del video di una schermata radar relativo all'impatto della nave con gli scogli dell'Isola del Giglio; di letteratura scientifica sulla stabilità della nave; di copia del fascicolo personale Rusli Bin, il timoniere indonesiano che era in plancia; e di materiale iconografico tratto da internet che ritrae Schettino con gli occhiali da vista.

Schettino interrogato in aula a Grosseto: "Vicino a isola per motivi commerciali"

L'udienza è iniziata intorno alle 10. Schettino ha chiesto di non farsi riprendere in video durante la sua deposizione. Le prime domande gli sono state fatte dal pm Alessandro Leopizzi. “L'avvicinamento all'isola favorisce l'aspetto commerciale” anche per questo venne deciso di accostare la Concordia all'isola del Giglio: questa una delle prime risposte date dall’ex comandante al pm, che ha aperto l'esame dell'imputato partendo da come venne deciso e gestito l'avvicinamento al Giglio deviando dalla rotta formalmente comunicata alla compagnia. A un'altra domanda se Costa fu informata del mutamento di rotta, Schettino ha detto che “nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata” e “il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l'armatore”. “In questo caso – ha continuato – non essendo pianificata la navigazione turistica ma trattandosi di un'accostata, non ho avvisato nessuno”. Schettino ha anche ricordato che i contatti con il comandante in pensione Mario Palombo, che spesso soggiorna sull'isola, e la richiesta del maitre Antonello Tievoli lo indussero a decidere per l'avvicinamento al Giglio.

I tour commerciali in plancia da 70 euro

Durante l'interrogatorio Schettino ha criticato gli ufficiali affermando di non essere distratto nell'imminenza dell'impatto della Costa Concordia, ma di essere tratto in inganno dal “mutismo generale” in plancia di comando. Sui motivi della manovra il comandante ha negato che sia stata fatta per fare un favore alla ballerina moldava Domnica Cemortan che era in plancia di comando insieme al maitre Tievoli a Ciro Onorato e altri. “Considerato anche l'aspetto commerciale volevo prendere tre piccioni con una fava”, cioè fare un piacere a Tievoli, omaggiare l'isola e Palombo e dare un valore aggiunto all'aspetto commerciale della crociera. Schettino ha anche detto che nelle crociere può capitare che gruppi di passeggeri siano ospitati in plancia di comando per osservare la navigazione e le operazioni di governo della nave. “Al massimo è ammessa una dozzina di passeggeri per volta ma me ne portavano anche 20-30 alla volta” e “mai nelle navigazioni sotto costa”, così dicendo di ricordare che la direzione commerciale per queste esperienze faceva pagare 70 euro e che è usuale organizzare le visite in plancia nelle crociere in Norvegia dove i passeggeri non escono all'esterno.

Schettino potrebbe essere condannato a circa 22 anni

La Procura di Grosseto è intenzionata a chiedere più di 20 anni di carcere per Schettino come responsabile del naufragio della nave Costa Concordia. Lo ha detto a margine dell'udienza il procuratore Francesco Verusio in una pausa dell'interrogatorio dell’imputato. Per i vari reati, Schettino potrebbe essere condannato a circa 22 anni.

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