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Polverini, Formigoni ed Alemanno: un patto per cambiare la manovra finanziaria

Non si fermano le proposte delle Regioni per migliorare una manovra finanziaria che, secondo Formigoni, rischia di diventare addirittura incostituzionale. Si chiede il dialogo con l’esecutivo per evitare di penalizzare proprio quelli che sprecano di meno.
A cura di Susanna Picone
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Formigoni, Polverini e Alemanno contro la Manovra

Le dichiarazioni e le proposte dei presenti in piazza Montecitorio contro la manovra finanziaria

Polverini, Formigoni e Alemanno

La manovra finanziaria continua a incontrare ostacoli insidiosi lungo la sua strada. Le numerose critiche, infatti, sono più che mai presenti già all’interno della maggioranza che non riesce a trovare un accordo soddisfacente. Mentre l’Italia decide di scioperare, a Piazza Montecitorio s'incontrano la Conferenza delle Regioni, centinaia di sindaci e molti presidenti di provincia per discutere e proporre nuove soluzioni al governo.

L'unico imperativo che sembra accomunare tutti è quello di rivedere la manovra. A far discutere sono per lo più i dimezzamenti dei tagli alle regioni e agli enti locali. Tre figure di spicco della maggioranza, il governatore della Regione Lazio Renata Polverini, quello della Lombardia Roberto Formigoni e infine il presidente del consiglio nazionale Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno, uniscono le loro voci per chiedere prima di tutto un colloquio reale con l’esecutivo.

Si tende a precisare che il loro non è un coro di protesta contro Silvio Berlusconi (come a voler precisare sempre che questo governo non è mai in pericolo!) ma che è forte la necessità di migliorare una manovra finanziaria che presenta ancora troppe lacune e che, secondo Formigoni, rischia addirittura di cadere nell’incostituzionalità.

Alle regioni vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte costituzionale” così Formigoni in conferenza stampa. Come dire, oltre al danno anche la beffa per chi è chiamato a governare.

L’obiettivo delle Regioni è dunque quello di partecipare alla manovra e di schierarsi, per migliorarla, in prima linea sperando che però lo facciano anche tutte le altre componenti. La Polverini dichiara, a proposito, di non voler "prendere più schiaffi" e non voler subire ulteriori penalizzazione oltre ai tagli che già colpiranno le Regioni. Lo stesso Alemanno è duro sulla questione e spiega come il governo non potrà, in nessun caso, ignorare le proteste fatte dai presenti, in quanto coloro che hanno sprecato di meno non possono essere gli stessi che subiranno più tagli.

"L’esecutivo crede che non siamo più in grado di garantire i servizi? Allora deve venire con noi a spiegarlo ai cittadini", conclude duramente Renata Polverini a Piazza Montecitorio.

Insomma l'Italia si muove con scioperi, proteste e nuove proposte: come reagirà il Governo?

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