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Guerra in Ucraina

Zelensky: “Pronto a parlare con Putin, ma le truppe russe se ne devono prima andare dall’Ucraina”

“Per quel che riguarda le trattative con la Russia, la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi. Perché molte persone hanno lasciato le loro case o sono state uccise dai russi”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ospite nella puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera.
A cura di Annalisa Girardi
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"Siamo grati al popolo italiano per il supporto, vi sentiamo vicini". Sono le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ospite nella puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera su Rai 1. Al centro dell'intervista le possibilità di risoluzione del conflitto: "Noi non dobbiamo cercare una via d'uscita per la Russia. So che Putin voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader, non siamo pronti a salvare la faccia a qualcuno pagando con i nostri territori, non penso sia una cosa giusta", ha detto Zelensky. Il riferimento è chiaramente alle dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, in merito al cercare di evitare un'umiliazione per la Russia nei negoziati, evitando così problemi in futuro.

La verità è che i colloqui tra Mosca e Kiev faticano ad andare avanti: "Per quel che riguarda le trattative con la Russia, la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi. Perché molte persone hanno lasciato le loro case o sono state uccise dai russi. Questo complica molto la possibilità di condurre trattative, vogliamo che capiate che la nostra società è molto pacifica, da otto anni volevamo fare una trattativa", ha messo in chiaro Zelensky. Affermando poi di essere pronto a parlare con il presidente russo, Vladimir Putin, a patto che le truppe russe si ritirino immediatamente dall'Ucraina. "Sono pronto a parlare con Putin, ma non devono esserci ultimatum. E i russi devono uscire dal nostro territorio, è il primo passo per poter parlare".

Sicuramente l'Ucraina, ha ribadito Zelensky, non potrà accettare compromessi per quanto riguarda la sua indipendenza e integrità territoriale. E ha quindi smentito di aver aperto al riconoscimento dell'annessione della Crimea da parte della Russia, come parte dei negoziati di pace. "Non ho mai parlato di riconoscere l'indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Russia. La Crimea ha sempre avuto la sua autonomia, ha uno suo parlamento, ma all'interno dell'Ucraina. Siamo pronti a parlare con la Russia, ma adesso lasciamo da parte una decisione sula Crimea, se ostacola le nostre trattative", ha detto. Ripetendo che quello che chiede il popolo ucraino è che la sua sovranità, le sue tradizioni e lingua siano rispettate. Quindi ha ripetuto che adesso le truppe russe devono andarsene, restituendo quello che è stato saccheggiato e rispondendo di quanto hanno fatto. "Certo, ci saranno riparazioni, condannate dai tribunali, ma non potremo mai restituire la vita ai bambini uccisi", ha proseguito il presidente ucraino.

Si tratta della prima intervista alla televisione italiana dall'inizio della guerra. "Sono molto grato a Mario Draghi e felice che l'Italia abbia adottato le sanzioni europee. Credo che questi passi sono stati molto forti. So che sono bloccati conti degli oligarchi russi per un valore di circa 1 miliardo, e sono grato all'Italia per questo passo. Draghi ha ragione, possiamo vincere. Ci serve sostegno costante, ma possiamo farlo", ha concluso Zelensky.

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