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Opinioni

Vi racconto come hanno provato a ricattarmi minacciando la mia famiglia nei gruppi NoVax

Mi hanno ricattato creando un file zippato contenente i miei dati sensibili, e molto altro, minacciando di diffonderla in gruppi “poco raccomandabili”.
A cura di Saverio Tommasi
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Famiglia di Saverio Tommasi, immagine utilizzata nei gruppi per rendere riconoscibili i familiari
Famiglia di Saverio Tommasi, immagine utilizzata nei gruppi per rendere riconoscibili i familiari

Hanno provato a ricattarmi, realizzando un file zippato contenente una serie di dati sensibili che mi riguardano. Una specie di dossieraggio, davvero ben fatto. Niente che non possa raccontare a voce alta, intendiamoci, ma comunque impressionante per la sua precisione negli indirizzi di casa e nei numeri di telefono. Chi lo ha realizzato è andato indietro nel tempo, conoscevano il mio lavoro e talune conseguenze spiacevoli che potevano creare con le loro azioni di diffusione mirate: "Ci sono molti novax che aspettano di sapere dove abiti".

Per cancellarlo mi hanno chiesto soldi.
La simbologia che utilizzavano era di estrema destra, il nome del gruppo Telegram che gestiscono cita esplicitamente la doppia "SS" nazista, cioè Le Schutzstaffel, l'organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco.
A proposito: il loro gruppo Telegram è ancora attivo e parte dei messaggi che mi riguardando sono in questo momento ancora fissati in alto nel gruppo.

Prima mi hanno chiesto 100 euro, come si usa per i pagamenti al volo, poi dato che non pagavo mi hanno scritto dall'account del gran capo ("puoi chiamarmi Luca") e sono saliti a 150 euro. Perché è così che funziona: alzano la posta per spingere la vittima – sopraffatta dalla paura – a pagare. Non è un negozio, è un ricatto. Perciò nessuno abbassa i prezzi, non esistono sconti, le cifre possono solo alzarsi fino al limite. Fino a quando capiscono che non è possibile spolpare altri soldi alla vittima, solo allora smettono. Nel mio caso la richiesta è diventata poi 200 euro se avessi voluto far sparire dal loro gruppo Telegram anche altre foto di persone bersagliate, di cui vedendole avevo chiesto spiegazione.
Non credo che in quel caso si tratti di persone ricattate, però hanno i numeri dei loro telefoni in chiaro, gettati in pasto nel gruppo, e le loro foto (spesso si tratta soltanto di ragazzine) date in pasto agli iscritti, talvolta foto modificate in modo osceno e con il costante invito a "chiamare queste tr*** e bombardarle di messaggi".

"Ho tanti NoVax che vorrebbero sapere dove abiti" lo screen delle minacce
"Ho tanti NoVax che vorrebbero sapere dove abiti" lo screen delle minacce

Un po' dark web, un po' odio contro le donne, nel mio caso anche un bel po' ricatto.

"La roba rimarrà lì e magari anche peggio"
"La roba rimarrà lì e magari anche peggio"

E' andata così: si sono mossi in due o in tre, con account diversi, e hanno iniziato a scrivermi. Il primo – tale "Drugo" – ha iniziato dalla sera precedente, raccontandomi che in un gruppo in cui lui si era ritrovato da un po' di tempo avevano condiviso vari screen, numero del mio telefono, foto di famiglia, indirizzi di casa e di lavoro, e una serie di altre oscenità che evito di raccontarvi. Drugo me lo raccontava perché "gli dispiaceva" e "mi invitava a denunciare".
"Ci risiamo", ho pensato, non era la prima volta che mi accadeva. Poi però è successo qualcosa di diverso.
Un altro contatto mi ha girato un file zippato, che però non sono riuscito ad aprire. Allora mi ha mandato alcuni screen presi dal materiale all'interno. Poi il giorno dopo un'altra persona ancora ha messo effettivamente in atto il ricatto: o paghi o diffondiamo tutto il materiale che abbiamo su di te in gruppi poco raccomandabili e che non aspettano altro che sapere dove abiti. Se invece paghi, cancelliamo tutto.

Lo hanno fatto un po' per volta. Prima mi ha scritto uno dei "due fondatori del gruppo", dicendomi che lui non c'entrava ma che l'altro cofondatore per cancellare tutto avrebbe voluto 100 euro. Non lui, l'altro. Pagamento tramite paypall, immediato. "Stai attento, lui è pericoloso". Subito dopo mi ha scritto proprio "l'altro".
Mi sembra ovvio che fossero la stessa persona. Tecnica rozza, però rodata. Messaggi scritti in italiano discreto.

Sono andato avanti qualche ora, aspettando e poi rispondendo. Cercando di capire quanto si sbottonassero. Cosa volessero. In fondo sono stati molto chiari: volevano soldi per far sparire tutto il materiale che avevano generato su di me, altrimenti lo avrebbero diffuso in gruppi in cui mi odiano e "non aspettano altro", e sarebbero inoltre "venuti a cercarmi a casa perché conoscevano il mio indirizzo". Spoiler: sì, l'indirizzo lo conoscono davvero.

Denuncerò, anche se forse non servirà a niente. Ci sono accordi internazionali spesso mancanti a rendere più difficile per la Polizia Postale risalire agli autori. Però denunciare è la cosa giusta da fare. Lo farò per me, per la mia famiglia e per le centinaia di persone che ogni giorno cadono vittime dell'inumanità di esseri della loro stessa specie, ma così distanti.

"Cioè un ricatto"
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"Non puoi capire i gruppi in cui sono"
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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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