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Valditara attacca dopo le critiche sul caso Albanese: “Mentalità totalitaria nell’opposizione”

“A leggere alcune reazioni di ieri, temo ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti dell’opposizione”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, parlando delle ispezioni che ha disposto sulle scuole dove Francesca Albanese ha parlato di Gaza. “Le scuole non sono e non dovranno mai essere luoghi di indottrinamento”, ha aggiunto.
A cura di Luca Pons
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Il ministero dell'Istruzione ha chiesto che si svolgano delle ispezioni nelle scuole, in Toscana, dove la relatrice speciale dell'Onu Francesca Albanese ha svolto degli incontri online parlando della Palestina. Sono arrivate anche critiche e contestazioni politiche, che oggi il ministro Valditara ha attaccato così: "A leggere alcune reazioni di ieri, temo ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti dell’opposizione".

Il tema al centro della richiesta di ispezione, come fonti del ministero hanno spiegato a Fanpage.it, è che sarebbe stata violata una circolare che invitava i dirigenti scolastici a garantire il "confronto tra posizioni diverse e pluralistiche" quando si parla di temi "di ampia rilevanza politica e sociale". Ma non solo: secondo alcune ricostruzioni, diffuse da esponenti del centrodestra e non ancora confermate, Albanese avrebbe definito il governo Meloni "fascista" e "complice di genocidio", e avrebbe "invitato" gli studenti all'occupazione delle scuole. Cosa, quest'ultima, che potrebbe essere un reato, secondo chi ha contestato gli incontri.

Nella nota in cui annunciava le ispezioni, il ministro aveva usato termini vaghi, senza citare Albanese direttamente. Oggi, sul palco di Atreju, ha invece attaccato direttamente: "Le scuole non sono e non dovranno mai essere luoghi di indottrinamento. Non sono e non dovranno mai essere luoghi di propaganda politica. Devono abituare lo studente allo spirito critico, al confronto plurale, alla crescita nel pluralismo". E ancora: "La scuola nelle dittatura, la scuola totalitaria, è quella che ti impone una visione e dice: ‘Sei obbligato ad accettare la mia visione, senza dibattito e senza confronto'".

Nelle ultime ore, molti nell'opposizione hanno criticato la mossa del ministro. "Valditara preferisce il mestiere di epuratore a quello di ministro della Repubblica", ha detto il deputato del Pd Arturo Scotto. "Questa improvvisa operazione di Giuseppe Valditara puzza parecchio, ancora una volta, di propaganda mascherata da zelo istituzionale", hanno commentato i parlamentari del M5s nelle commissioni Cultura.

Senza fare riferimenti precisi, il ministro oggi ha contrattaccato: "A leggere alcune reazioni di ieri, temo ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti dell’opposizione. Quando mi si contesta il fatto che io voglia fare chiarezza, se effettivamente Francesca albanese durante più lezioni curricolari abbia veramente detto che questo governo è costituito da fascisti, è complice di genocidio, e abbia veramente invitato a occupare le scuole – vuol dire che non si ha maturità democratica". E, ha concluso, "il ministro non si lascia intimidire da nessuno. Ha il dovere di far sì che la legge e la Costituzione vengano rispettate, e che nelle scuole non si faccia propaganda e indottrinamento. Io non parto con alcun pregiudizio, accerteranno gli ispettori e vedranno se si sono violate alcune regole e se c’è una responsabilità degli organi scolastici".

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