Vaccini, da lunedì i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare all’asilo

Da domenica 10 marzo i genitori che non hanno presentato alle scuole la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli vanno incontro a sanzioni che arrivano fino all'esclusione da scuola per i nidi e quelle dell'infanzia. Esclusione che potrebbe scattare già lunedì 11 marzo, alla ripresa delle attività scolastiche dopo il weekend. “Lunedì prossimo, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge. Quindi, negli asili, i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria e gli alunni potranno entrare lo stesso”, è quanto spiega l'Associazione Nazionale Presidi (Anp), commentando appunto la scadenza del termine per la presentazione dei certificati delle vaccinazioni obbligatorie nelle scuole.
Alla primaria gli immunodepressi non sono tutelati – Nessuna proroga, dunque, nonostante le richieste arrivate fino all’ultimo di un nuovo decreto. Al momento per l’associazione il problema resta nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa. “Non siamo noi a fare le leggi – così ancora l'Anp – quindi ci atteniamo ad applicare quelle esistenti”. Commentando la notizia della recente richiesta del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini di un decreto per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole dell'infanzia, l'Anpi ha fatto sapere che se ci sarà un decreto verrà applicato nel momento in cui sarà in vigore”.
Superata l’immunità di gregge per alcuni vaccini – Secondo una stima della Società Italiana di Igiene (Siti), almeno per alcuni vaccini si sarebbe superata l'immunità di gregge. In attesa dei dati ufficiali del Ministero della Salute, da alcune regioni vengono indicazioni confortanti. Le regioni più virtuose sono Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95 percento; in Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5 al 95,5 percento.