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Università, 1500 posti in più per Medicina. Sindacati: “Così ci saranno più laureati nel limbo”

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ha firmato il decreto che aumenta di 1500 i posti a disposizione per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Crtiche dai giovani medici di Anaao Assomed: “Per i nostri colleghi è stato deciso un destino precario e incerto, destinati come sono a stazionare nel limbo post laurea”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per l'anno accademico 2020/2021 i posti per il Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, per studenti di Paesi Ue e non Ue residenti in Italia ci saranno a disposizione 13.072 posti. Lo stabilisce il decreto firmato dal ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. L'anno scorso erano 11.568, dunque l'aumento è di oltre 1.500 posti.

"Abbiamo aumentato il numero di posti disponibili, 1500 in più rispetto allo scorso anno, sfruttando al massimo la capacità formativa, considerando sia Medicina che le professioni sanitarie, è il massimo che possiamo fare con il numero di docenti e di strutture a disposizione. Sono stati aperti anche 10 nuovi corsi di laurea in Medicina in diverse aree italiane", ha spiegato questa mattina il ministro dell'Università e della ricerca scientifica, intervenuto a NON STOP NEWS su RTL 102.5.

"Domani incontrerò anche i vertici regionali faremo una valutazione insieme e cercheremo di dare una risposta agli studenti", ha aggiunto, a proposito delle proteste degli studenti milanesi che prevedono domani una mobilitazione. "Mai come adesso, noi dobbiamo dare l'opportunità agli studenti di accedere all'università quando c'è una difficoltà economica. Il Governo ha messo 300 milioni di euro per il diritto allo studio nel decreto Rilancio, quindi mi auguro che anche le Regioni facciano la loro parte, così che insieme si possa dare una risposta a tutte le richieste che arrivano dagli studenti", ha detto Manfredi.

"Le borse di studio quest'anno sono aumentate, e la quota sarà di 10.000 in più. Abbiamo messo in bilancio 40 milioni in più, che credo dovrebbe coprire tutto il fabbisogno. Io credo che la situazione della Lombardia, il diritto allo studio è una competenza a metà tra lo Stato e le Regioni"

Le critiche di Anaao Assomed

"Nonostante i reiterati richiami e sollecitazioni, il ministro Manfredi ha emanato il decreto per aumentare gli accessi al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia per l'anno accademico 2020-2021. Siamo molto preoccupati per la miopia di un ministro che evidentemente non ha cuore il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale, bensì risponde a logiche assai lontane dai bisogni emersi anche e soprattutto nell'emergenza pandemica da Covid-19", hanno scritto i giovani medici dell'Anaao Assomed. Resta insomma il problema dell'imbuto formativo segnalato dal sindacato.

"Per i nostri colleghi è stato deciso un destino precario e incerto, destinati come sono a stazionare nel limbo post laurea. E oggi sanno chi devono ringraziare per un futuro professionalmente frustrante", hanno aggiunto. "Colpisce anche – rileva appunto il sindacato – il silenzio con il quale il ministro ha accolto le nostre proposte, e cioè di aumentare in maniera consistente, almeno 5.000 per quest'anno, il numero dei contratti di formazione specialistica e delle borse di studio per il Corso di formazione in Medicina generale, non certo gli accessi al Corso di laurea. Mantenendo fermo l'obiettivo irrinunciabile di chiudere l'imbuto formativo con l'anno accademico 2021-2022".

"Chiediamo almeno una spiegazione dei motivi per cui sono state prese decisioni a discapito dell'intero sistema sanitario. Sarebbe opportuno e utile – concludono i giovani medici – che un ministro della Repubblica si assumesse la responsabilità delle sue scelte davanti ai protagonisti del sistema, se proprio fosse impossibile per lui condividerle".

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