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Un membro del Garante per la privacy era nella sede di FdI poco prima della multa a Report

Il 23 ottobre il Garante per la privacy ha colpito Report con una maxi-multa da 150mila euro. Sigfrido Ranucci ha annunciato che stasera andrà in onda un filmato che mostra un membro del Garante, Agostino Ghiglia (esponente di FdI), entrare nella sede di Fratelli d’Italia il giorno prima. La replica del Garante: “Piena indipendenza di giudizio”.
A cura di Luca Pons
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Prima Sigfrido Ranucci ha accusato il Garante per la privacy di essere "armato" dalla politica "per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni", nel giorno in cui il programma veniva colpito da una multa straordinaria: 150mila euro per un audio mandato in onda durante il caso Boccia-Sangiuliano. Poi il conduttore ha annunciato che stasera Report mostrerà delle immagini di Agostino Ghiglia, membro del Garante, che entra nella sede di Fratelli d'Italia il giorno prima del voto sulla multa. Nel frattempo, il presidente del Garante Pasquale Stanzione ha risposto con due comunicati, minacciando azioni legali e sottolineando la "indipendenza di giudizio" dell'organo.

La multa a Report e l'attacco di Ranucci

La decisione sulla multa è arrivata giovedì 23 ottobre. Il Garante ha sanzionato Report – e di conseguenza la Rai – perché l'8 dicembre dello scorso anno aveva mandato in onda l'audio della conversazione tra l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini. Era la telefonata in cui Sangiuliano aveva confessato la relazione con Maria Rosaria Boccia. Secondo il Garante, renderla nota avrebbe violato le norme sulla privacy.

Ranucci ha subito detto che c'era un disegno politico dietro la sanzione: "Qualcuno sta armando il Garante per la privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni", ha affermato proprio il 23, dicendo che l'ente si muove "come un'emanazione del governo". E ha sottolineato la distanza tra la multa e la "solidarietà" rivolta nei suoi confronti fino a poche ore prima per l'attentato subito il 17 ottobre.

In un duro comunicato il presidente del Garante, Pasquale Stanzione, ha risposto che le parole di Ranucci erano "illazioni gravissime, che confondono la piena indipendenza e terzietà di giudizio del Garante con un’asserita sua soggezione a presunte logiche di governo". E ha ribaltato le accuse, affermando che le affermazioni del giornalista "rischiano di essere percepite come un tentativo di indebito condizionamento dell’attività decisoria del Garante". È anche arrivato a minacciare azioni legali: "Il Garante adotterà ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale".

Corsini interviene: "Basta, decisione del Garante basata su fatti oggettivi"

La stessa Federica Corsini, peraltro, è intervenuta nella vicenda per la prima volta. Ha affermato che la tesi che il Garante sia influenzato dalla politica è "fuorviante", perché "le sue decisioni si fondano su fatti oggettivi ed inequivocabili". Quella di un intervento politico sulla multa a Report sarebbe "un'ipotesi del tutto priva di fondamento" e "un nuovo, inaccettabile attacco alla mia persona".

Corsini ha sottolineato che "l'audio divenuto di dominio pubblico è stato illecitamente acquisito da una persona oggi imputata", e che l'8 dicembre diffidò la Rai e Report "non dal dare la notizia, cosa che da giornalista non avrei mai chiesto, ma dal trasmettere l'audio, che mi avrebbe esposta a un'ulteriore mortificazione pubblica dopo mesi di attenzione mediatica".

Il video di Ghiglia che entra nella sede di FdI prima del voto su Report

Passati pochi giorni dalla multa, il caso si è riacceso. Oggi Ranucci ha annunciato in un'intervista alla Stampa di avere le prove delle sue accuse: "Il Garante si muove su input politico. Lo dimostreremo nell’inchiesta che andrà in onda stasera", con un "filmato di Agostino Ghiglia", cioè uno dei quattro componenti del Garante, "che entra nella sede di Fratelli d’Italia poche ore prima della sanzione. Lì nella sede di partito di Fdi c’era Arianna Meloni. Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della sanzione a Report. E se si, che cosa si sono detti? Domande, naturalmente, solo domande".

Agostino Ghiglia, come il resto dei membri del Garante, è in carica da luglio 2020. Ha alle spalle una lunga carriera politica che include anche due mandati alla Camera sempre nell'estrema destra: dal Fronte della gioventù al Movimento sociale italiano, poi Alleanza nazionale, Pdl e infine Fratelli d'Italia. Uscito dal Parlamento nel 2013, dopo una serie di ricandidature senza successo (europee 2014 e 2019, politiche 2018) nel 2020 è stato proposto dal centrodestra come componente del Garante ed è stato eletto.

Proprio il Garante è nuovamente intervenuto. Questa volta con un comunicato non a firma del presidente, ma dell'ente. E più sintetico. Senza citare Ranucci, si "ribadisce la piena indipendenza di giudizio" del Garante. Si precisa che le sanzioni vengono prima "istruite dagli uffici" e poi sottoposte al Consiglio, che decide a maggioranza. E che "nel caso della sanzione irrogata a Report la predetta procedura è stata pienamente rispettata: dopo ampia discussione, il Collegio ha deliberato in linea con la proposta degli uffici". Non un commento nel merito, ma una smentita tra le righe, come a dire che erano stati i tecnici interni a proporre la sanzione per la trasmissione, e non ha avuto effetto la posizione politica di Ghiglia e del suo partito.

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