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Elezioni regionali Umbria 2019

Umbria, l’80% dei fondi per la ricostruzione post sisma alle società del candidato Pd-M5s Bianconi

Quasi sei milioni di euro della ricostruzione post terremoto del 2016 sono state destinate alle aziende che appartengono alla famiglia candidato presidente di Pd e M5s, l’imprenditore Vincenzo Bianconi. L’aspirante nuovo presidente umbro ha già chiarito che, per evitare il conflitto di interessi, qualora vincesse le elezioni, si dimetterebbe da ruoli di controllo del gruppo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il candidato su cui hanno trovato un accordo Pd e M5s per le elezioni che si terranno in Umbria il prossimo 27 ottobre, l'imprenditore Vincenzo Bianconi, è finito al centro di un articolo pubblicato dal quotidiano ‘Corriere dell'Umbria', diretto da Davide Vecchi: più dell'80% dei fondi per la ricostruzione post terremoto di Norcia del 2016 fa è finito alle società della famiglia di Bianconi, presidente di Federalberghi. Bianconi sarebbe dunque in odor di conflitto di interessi.

"Quasi sei milioni per gli hotel da ristrutturare. Più due milioni e mezzo per gare e affidamenti nei servizi mensa dei moduli abitativi. Non manca il trasporto scolastico. Ecco come e quanto il gruppo alberghiero della famiglia Bianconi attinge ai fondi pubblici per la ricostruzione di Norcia. In base ai dati forniti dal Comune si stima che oltre l'80% degli euro transitati nella città di San Benedetto per le attività ricettive dopo il terremoto di tre anni fa è andato alle aziende che fanno capo all'imprenditore Vincenzo, candidato alla presidenza della Regione per Pd e Cinquestelle", scrive il quotidiano.

I dettagli sono stati divulgati arrivano dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno (FI), che Vincenzo Bianconi ha appoggiato in campagna elettorale. Alemanno il 30 settembre ha risposto in consiglio comunale a una interrogazione del gruppo di opposizione di area Pd (Noi per Norcia), presentata il 19 agosto, che puntava a indagare sull'avanzamento dei lavori nella ricostruzione negli alberghi. "I piddini hanno citato un'intervista di Bianconi, l'allora presidente di Federalberghi, che minacciava di andare via da Norcia per salvare le sue attività vittime delle lungaggini burocratiche", si legge ancora nel pezzo del ‘Corriere dell'Umbria'. A beneficiare dei fondi, secondo quanto riportato da Alemanno, sarebbero state principalmente le attività dei Bianconi: su 27 attività ricettive rimaste in piedi a Norcia dopo il sisma (prima erano 69), solo tre hotel hanno chiesto e ottenuto i permessi. "Di questi gli unici due che al 30 settembre hanno in tasca pure i decreti dell'ufficio speciale, con i fondi in denaro definiti – spiega il quotidiano – sono dei Bianconi": si tratta del ‘Grotta Azzurra', per 5,5 milioni, e ‘Les Dependances', per 340 mila euro e rotti. Per quanto riguarda il terzo albergo che ha fatto richiesta, che appartiene alla famiglia Filippi, i proprietari non hanno ancora in mano il documento che sbloccherebbe i soldi. Al momento non risultano altre pratiche per alberghi nel Comune di Norcia.

Oltre a questi fondi ci sono anche i soldi per le mense dei moduli abitativi e collettivi: 42.900 euro dal 30 gennaio 2017, come ha sottolineato Alemanno. Si tratta di soldi erogati con affidamento di "somma urgenza nelle more dell'espletamento di gara" che vanno allo Sporting hotel Salicone, sempre riconducibile alla famiglia Bianconi, che si aggiudica anche un'altra gara (procedura negoziata previo avviso di manifestazione di interesse) per oltre 800mila euro dal 21 aprile 2017. Dal 5 maggio 2017 c’è l’integrazione di impegno di spesa. Il 4 settembre 2017 c’è la nuova fornitura pasti in somma urgenza per moduli abitativi da 16 mila eur. Poi un'altra procedura negoziata, aggiudicatario il Salicone, per 825 ila euro, a partire 14 settembre 2017. Altri 825 mila euro per il 2018. Quasi centomila euro (90.996) sono invece per il trasporto scolastico comunale, gara vinta dal Salicone in associazione temporanea di impresa con Umbria Autoservice. E ancora una gara, nel biennio 2018-2019, da 93.495 euro, sempre per il trasporto. Infine 42mila euro e tra settembre e dicembre 2019 14.920 euro, sempre al Salicone in associazione temporanea d’imprese.

Bianconi ha già dichiarato al quotidiano che, proprio per evitare il conflitto di interessi, qualora vincesse le elezioni, si dimetterebbe da ruoli di controllo del gruppo. Ma c'è anche chi, come l'ex segretario del Pd provinciale di Terni Silveri, chiede che il gruppo rinunci ai fondi.

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