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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, cosa sta facendo il governo per la protezione dei profughi

Il premier Draghi ha appena firmato il dpcm sulla protezione temporanea e l’assistenza per i profughi provenienti dall’Ucraina, fuggiti dalla guerra.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha appena firmato il dpcm sulla protezione temporanea e l'assistenza per i profughi provenienti dall'Ucraina, fuggiti dalla guerra. Il decreto, spiega Palazzo Chigi, recepisce la decisione del Consiglio Ue dello scorso 4 marzo, in cui è stata appunto attivata la Direttiva 55 del 2001 per garantire tutela immediata e temporanea alle persone in fuga dal conflitto.

L'Onu ha comunicato che il numero delle persone scappate dall'Ucraina fino ad ora si avvicina alla soglia dei 4 milioni, cifra che, al ritmo attuale, potrebbe essere superata nei prossimi giorni. Dal 22 marzo il flusso di rifugiati è rallentato di molto, a circa 40.000 passaggi giornalieri. In totale, più di dieci milioni di persone, un quarto della popolazione, sono state costrette a lasciare le proprie case, attraversando il confine per trovare rifugio nei Paesi vicini oppure trovando rifugio altrove in Ucraina. L'Onu stima che il numero di sfollati interni sia di quasi 6,5 milioni.

Nel nostro Paese, alla data di oggi 29 marzo, sono complessivamente 75.115 i rifugiati arrivati dall'Ucraina. Per il Viminale 38.735 sono donne, 7.158 uomini e 29.222 minori. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. Rispetto a ieri, l'incremento è di 1.217 ingressi nel territorio nazionale.

Cosa c'è nel nuovo dpcm per l'assistenza ai profughi

Il provvedimento fissa a partire dal 4 marzo 2022 la decorrenza della protezione temporanea per i rifugiati, con durata di un anno: i beneficiari sono gli sfollati dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, data dell'inizio dell'invasione russa. In questa categoria rientrano non solo i residenti in Ucraina, ma anche cittadini dei Paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale e i loro familiari; il permesso di soggiorno ha validità di un anno e può essere prorogato di sei mesi più sei, per un massimo di un anno.

Il documento consente l’accesso all’assistenza erogata dal Servizio sanitario nazionale, al mercato del lavoro e allo studio. Viene revocato, anche prima della sua scadenza, nel caso in cui il Consiglio dell’Ue decida la cessazione della protezione temporanea. È la Questura l’autorità competente al rilascio del permesso di soggiorno per protezione temporanea. Il provvedimento prevede anche specifiche misure assistenziali e consente ai cittadini ucraini già presenti in Italia il ricongiungimento con i propri familiari ancora presenti in Ucraina.

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